Gianfranco Venturi promuove “Lago in Rosa”, le “donne in rinascita” contro il tumore

Sabato mattina Trevignano Romano si sveglia con la passeggiata lungolago colorata di rosa: tulle rosa sulle ringhiere, fiocchi e nastri rosa appesi agli alberi, trionfi di palloncini rosa ovunque.

E’ Lago in Rosa, la manifestazione promossa dallo stilista Gianfranco Venturi, con i cui abiti sfileranno oltre 50 “donne in rinascita”, sostenuta dal Comune di Trevignano Romano e patrocinata da tantissimi Comuni, Istituzioni e associazioni impegnate nella diffusione della cultura della prevenzione oncologica.

Con il passare delle ore il clima di festa e di allegria aumenta ed iniziano ad arrivare le donne, tante donne. Tra di loro una piccola ma significativa differenza: tante hanno un tocco di rosa, un fiocchetto nei capelli, un nastrino, un braccialetto. Sono loro, le “donne in rinascita”, quelle che stasera sfileranno dopo aver combattuto o stare ancora combattendo la lotta contro il tumore.

Alle 19 arriva al molo la Motonave Sabazia II, nella quale verranno allestiti i camerini e il backstage: salgono le modelle, gli ospiti, la stampa, le autorità, tanti sindaci e rappresentanti dei Comuni e di tutte le realtà che hanno collaborato. “Signori si parte” annuncia il Comandante: il lago di Bracciano e Trevignano Romano dal lago al tramonto sono magici. Le donne – e lo dico con affetto e ammirazione – commoventi nel loro splendore, segno di una rinascita che stanno davvero vivendo.

E mentre sottocoperta parrucchieri e truccatori insieme allo stilista Gianfranco Venturi le preparano per la sfilata, sul ponte tutti elogiano l’iniziativa con sincere e spesso commosse parole di ammirazione nei loro confronti. Il clima è di allegria e solidarietà, ancor più di comunanza e condivisione, tutti fanno tutto per poter collaborare: chi porta il ghiaccio chi i tramezzini chi l’acqua e chi gli abiti o gli accessori. I produttori locali hanno il pane, e le pizze, il formaggio, i vini per l’aperitivo “Non toccate i vestiti con le mani unte di tramezzini” “Lavatevi le mani in bagno” “Ma insomma state attente” “Vieni qui tesoro la cerniera non è chiusa bene” “Girati cara, ecco, il calpello così va meglio”. Scende la sera. La motonave attracca al molo, gli ospiti scendono, a bordo restano le modelle,lo stilista, i parrucchieri, i truccatori per gli ultimi dettagli. La passeggiata lungolago 

è illuminata di rosa, con un sottofondo musicale e affollata, tutte i posti a sedere occupati. L’attesa è tanta e viene ricompensata da una meravigliosa sfilata: abiti morbidi colorati fluttuanti portati con piglio deciso e sicurezza da professioniste da queste modelle che dalla loro hanno l’immenso coraggio con cui hanno affrontato o stanno ancora affrontando un faticoso percorso. Sono donne di ogni età che sfilano sotto l’occhio ammirato dei presenti, e affettuoso dei parenti che, si intuisce, hanno combattuto insieme la loro battaglia e dei medici che ne conoscono molte personalmente. 

Sono tutte applauditissime lungo i quasi 500 metri di passerella. La sfilata si conclude con l’uscita di Gianfranco Venturi davvero stanco e davvero felice.

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