1760, Vespri d’autore a Milano

I “Mailänder Vesperpsalmen” (salmi per il vespro) furono composti senza dubbio nel periodo “milanese” dall’allora neo-cattolico Johann Christian Bach. Giunto in Italia per cercar fortuna, incuriosito dall’attività operistica, portò in dote la sua abilità alle tastiere maturata con il fratello Carl Philipp.

L’idea era di far conoscere l’industria del “pianoforte” e la versalità di certe composizioni adattate allo strumento. Per tutto rispetto, si ritrovò a servizio presso il Duomo di Milano a comporre galanterie per un pubblico diverso dalle proprie aspettative. Tra le maggiori opere composte sotto l’egida del mentore Padre Martini troviamo due Messe, un Requiem, un Te Deum e, felicemente riscoperti, alcuni Vespri riprodotti antologicamente in questa edizione.

Un concerto sontuoso di flauti, oboi, corni, trombe, archi e organo accompagna abili solisti che s’avvicendano con il coro nella narrazione sacra. Gli strumenti a fiato “accarezzano” le melodie diffondendo echi in effetti ricercati ed eleganti, in un barocco tramandato appena nascosto dalla circostanza. Il gusto squisito del compositore fa sì che il dialogo ereditato dalle tempistiche dei racconti biblici si abbellisca di generose ornamentazioni tipiche dello stile galante. Tre dei Salmi sono datati 1760 (WE14, 19 e 22), il Confitebor è del 1759 mentre il Beatus Vir risale al 1758.
In questa registrazione Gerhard Jenemann assieme al Concerto Koln, Sűddeutscher Kammerchor, dà un senso a questi lavori d’occasione e raccoglie i salmi come in una vera e propria sequenza di preghiera, distribuita su due cd con tanto di Magnificat a commiato.
Un quartetto vocale eccezionale (Lunn/Biscuola/Poplutz/Bauer) si alterna e completa il cast per questa incisione che include una rarità discografica, il Domine ad adjuvandum, inedito fino a oggi.

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