Moody’s abbassa il rating sul debito spagnolo. L’Europa torna a tremare

ROMA – Qualcuno forse si era illuso per un attimo che la crisi potesse essere coniugata al passato, leggendo in positivo qualche timidissimo numerello preceduto dal segno più che si era visto nei mesi scorsi.

Moody’s oggi è però tornata a spegnere la luce stamane, abbassando il rating sul debito spagnolo portandolo così da AA1 ad AA2 ed in più con outlook negativo.
Le reazioni dei mercati non si sono fatte attendere con le borse in profondo rosso.
I timori sulla tenuta dei conti dei paesi membri di eurolandia ha mandato la valuta unica in caduta libera sui mercati valutari e spinto gli investitori verso luoghi, almeno apparentemente, più sicuri con il dollaro sugli scudi per tutta la giornata.

La scelta di Moody’s, è motivata dalla previsione di un costo complessivo di salvataggio delle banche superiore ai 20 miliardi previsti dal Governo iberico, secondo quanto comunicato l’agenzia ritiene che il costo complessivo per rifinanziare adeguatamente il sistema bancario “sara’ piu’ vicino a 40-50 miliardi di euro”. Tali previsioni vanno però a cozzare con quanto affermato dalla Banca centrale di Madrid che ha comunicato come saranno dodici le entita’ finanziarie spagnole, di cui otto casse di risparmio, ad aver  bisogno di iniezioni aggiuntive di capitali per un ammontare complessivo pari a 15,152 miliardi di euro. A partire da giovedi’, tutti gli istituti finanziari spagnoli devono rispettare nuovi parametri di soliditrà finanziaria. “In totale – si legge nel comunicato della banca di Spagna – dodici entita’ devono aumentare il loro capitale di un totale pari ad almeno 15,152 miliardi di euro. Di queste 12 entita’, due sono banche spagnole, due sono filiali di banche straniere e otto sono casse di risparmio”. Da parte sua Fitch si colloca in una forbice più ampia e ancor più pessimista ed individua il bisogno complessivo a 38 miliardi “in uno scenario di stress di base” arrivando però a prevedere un costo pari a 96,7 miliardi “in uno scenario di stress piu’ estremo. Sulla base dell’esperienza delle banche in Irlanda”.
In questa situazione è piovuta sul tavolo del presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, dei commissari Olli Rehn e Michel Barnier e del presidente della Bce Jean-Claude Trichet una velenosa richiesta del Ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou di una azione urgente nei confronti delle agenzie di rating.
Il ministro greco, che lamenta la totale mancanza di affidabilità delle agenzie, scrive tre giorni dopo un taglio del rating greco che, oltre che doloroso per le esangui finanze greche, è risultato al titolare del dicastero finanziario ellenico completamente ingiustificato ed incomprensibile nella scelta di tempo.

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