Sei giuristi sei reclutati per il salvataggio di Berlusconi

ROMA – Lavoro alla grande per giuristi e costituzionalisti. Niente vacanze, sono andati a stanarli anche sotto gli ombrelloni. In particolare si sono dati da fare i berluscones. Hanno messo a punto una lista di esperti ed hanno annunciato, di volta in volta, un giorno dopo l’altro, che si allungava la fila di coloro che ritengono incostituzionale la legge Severino per quanto riguarda la retroattività.

Quindi la necessità di ricorrere alla Corte costituzionale. Fra coloro che sono stati indicati e che avrebbero espresso parere “ pro Berlusconi” ci sono anche esperti che non sono mai stati interpellati i cui nomi però sono stati fatti circolare in questi giorni. Uno in particolare ricopriva un ruolo di collaboratore con la Corte. Sono arrivate le smentite e alla fine sono stati resi noti  sei pareri pro veritate.

   Fra gli “esperti” berlusconiani doc. incostituzionale la  “Severino”

 Leggiamo i nomi e scopriamo che vi sono berlusconiani doc come Nania, politico di lungo corso, Pdl , già An come Zanon, se non andiamo errati membro del Csm in forza Pdl. Ma non è questo il punto. Intanto questi solerti giuristi e costituzionalisti non risulta si siano mai pronunciati sulla legge Severino quando è stata promulgata. Allora proprio i parlamentari del Pdl ne esaltarono la qualità.  Oggi che si parla di retroattività o meno della Severino si può parlare anche di retroattività di tanti, troppi esperti. Come era logico prevedere altri giuristi e costituzionalisti, in numero molto maggiore, si sono pronunciati sulla costituzionalità della  legge e si è aperto un dibattito in cui si è perso l’oggetto del contendere, un ex premier condannato in via definitiva per frode fiscale. In qualsiasi paese normale sarebbe già decaduto dal ruolo di senatore o , meglio, si sarebbe dimesso. La ministra Idem si dimise per non aver pagato una tassa , valore tremila euro. Giuristi e costituzionalisti farebbero bene a pensare alla sproporzione delle due vicende, quella del cavaliere e quella della grande canoista. Forse troverebbero qualche elemento di incostituzionalità, visto che la nostra Carta prevede che tutti sono uguali davanti alla legge, forse qualcuno lo è di più.  Forse , dottrina a parte, la pensano così Giovanni Guzzetta, Giorgio Spangher, Antonia Antonella Marandola, Roberto Nania, Gustavo Pansini,Nicolò Zanon, Beniamino Caravita e Giuseppe De Vergottini, che hanno firmato un parere a sei mani sulla costituzionalità della legge.

Chiesta la sospensione dei lavori della Giunta del Senato

I legali del pregiudicato li hanno presentati alla Giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama chiedendo di affidare alla Consulta il compito di sciogliere i dubbi sulla costituzionalità delle legge Severino e di sospendere i lavori della Giunta stessa in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale. Forte di questi pareri il pregiudicato ha scritto di suo pugno, o meglio, ha firmato una lettera di accompagnamento preparata dai suoi legali, non si sa ancora se porta  il nome del professor Coppi, numero uno della sua difesa in Cassazione o se è tornato in auge Ghedini. Si  preannuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, per violazione dell’articolo 7, contro la legge Severino. Nel mirino la presunta retroattività di quella che la difesa del Cavaliere, considera, a tutti gli effetti, una sanzione penale. La memoria, come conferma il presidente della Giunta di Palazzo , Dario Stefàno stata trasmessa entro il termine previsto, il 28 di agosto. Entro il 9 settembre verrà presentato copia del ricorso. A Palazzo Madama il relatore, Pdl Augello sta lavorando per svolgere la sua relazione, per rispettare, dice,  la data di convocazione della Giunta, il 9 settembre appunto.

Il gioco del rinvio del pregiudicato e della “ banda Bassotti”

Qual’ è il gioco di Berlusconi e della  “ banda Bassotti” che lo sostiene ? Rinviare il più possibile, allontanare al massimo,il giorno in cui la Giunta sarà chiamata ad esprimere la decisione che poi andrà al voto dell’aula. Dal Pd, con il senatore Felice Casson , membro della Giunta e dal presidente dei senatori democratici, Luigi Zanda,  viene un secco no ad ogni possibilità di rinvio. Dice Casson:Approfondimenti? La giunta ha già dato 20 giorni alla difesa. Il tempo è già stato concesso”. E Luigi Zanda: “Credo che non si debba né forzare i tempi con accelerazioni artificiali, né rallentarli in modo immotivato”.  Perché il rinvio? Entrano di nuovo in campo giuristi e costituzionalisti. Si sbizzarriscono nelle più svariate ipotesi. Non si può più parlare di grazia dal momento che il cavaliere annuncia il ricorso alla Corte europea sui diritti dell’uomo. La grazia, di fatto, comporta il riconoscimento di colpevolezza e Berlusconi mai e poi mai sarebbe pronto a un tale atto. Lui si ritiene vittima di una congiura dei magistrati comunisti, quelli di Magistratura democratica, bersaglio fisso della Santanché.

  L’obiettivo, restare senatore,via  le pene accessorie, domiciliari in Villa

 Però si potrebbe puntare ad un atto unilaterale di Napolitano che non cancella la sentenza di condanna, ma commuta in multa le pene accessorie, cioè l’interdizione dai pubblici uffici. Il pregiudicato così rimarrebbe senatore, ciò varrebbe molto in vista di nuove condanne, chiederebbe i domiciliari da trascorre e a Villa San Martino,  senza più cene galanti ma per  un po’ di tempo ne potrebbe fare a meno vista la presenza della fidanzatina, Potrebbe svolgere la campagna elettorale con piena “ agibilità politica”. Non sarebbe candidabile stante la legge Severino per quanto riguarda nuove elezioni, a meno che qualcuno non sollevi anche per questa parte una qualche incostituzionalità tanto per prendere ancora tempo, Ma rimarrebbe  lui il capo indiscusso del Pdl, o meglio  di Forza Italia. Stante i tempi necessari per disbrigare tutte queste pratiche giudiziarie potrebbe rimanere al  suo posto al Senato . L’Italia nelle mani di un pregiudicato , con buona pace delle dissertazioni di giuristi e costituzionalisti.

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