CANNES – In Cosmopolis di David Cronenberg Eric Packer (Robert Pattinson) è un algido e giovane dio dell’alta finanza, un genio di sistemi cibernetici, ricco da far schifo, che decide di attraversare New York per andare a farsi tagliare i capelli, ad “aggiustare il taglio”, come dice lui.
Il responsabile della sua sicurezza (Kevin Durand) glielo sconsiglia, perché la visita del Presidente degli Stati Uniti paralizza Manhattan, ma lui è Eric Packer, lui può fare quello vuole, lui è ossessionato dal suo barbiere.
Inizia così un’odissea di 24 ore a bordo della sua immensa e lunga limousine bianca, nella quale saliranno di volta in volta consulenti e amanti e personaggi vari, tra cui una moglie (Juliette Binoche) fredda e distante come il cielo dagli uomini. Sullo sfondo e durante le soste, una città in rivolta, il funerale di un rapper, la minaccia di un assassino, e l’emergere della nuova moneta unica, quella del topo, scambiata col dollaro uno a uno.
Gli attori sono nella parte, Robert Pattinson è convincente e d’altronde non sembra aver cambiato troppo il ruolo rispetto al vampiro delle ragazzine di Twilight, e molto bravi sono anche Juliette Binoche e Kevin Durand. Dopo la lucida cronaca di una rivoluzione in A Dangerous Method, in Cosmopolis Cronenberg ripropone un film sulla parola, ma questa volta i dialoghi sono claustrofobici, ossessivi e allegorici, e in ogni caso molto belli: d’altronde sono presi pari pari dal libro omonimo di DeLillo, come dichiara lo stesso Cronenberg, che ha spiegato che sono proprio quei dialoghi che l’hanno convinto a tradurre Cosmopolis in un film. Ma a differenza della sua penultima pellicola, Cronenberg torna ad essere a tratti visionario, e propone un quadro infernale che annuncia la catastrofe verso cui ci incamminiamo. Insomma, si esce dalla sala storditi e incerti, ma non del tutto convinti, perché nel finale il film perde la sua forza allegorica e profetica, e sembra chiudersi in un fatto privato, annunciato qua e là da atti di violenza gratuita e pretestuosa.
Nelle sale dal 25 maggio
CAST ARTISTICO
Robert Pattinson: Eric Packer
Juliette Binoche: Didi Fancher
Sarah Gadon: Elise Shifrin
Mathieu Amalric: Andre Petrescu
Jay Baruchel: Shiner
Kevin Durand: Torval
K’naan: Bruta Fez
Emily Hampshire: Jane Melman
Samantha Morton: Vija Kinski
Paul Giamatti: Benno Levin
CAST TECNICO
Regia di: David Cronenberg
Tratto dal romanzo di Don DeLillo
Sceneggiatura : David Cronenberg
Direttore della fotografia: Peter Suschitzky ASC
Scenografia : Arv Grewal
Montaggio: Ronald Sanders CCE ACE
Costumi : Denise Cronenberg
Musiche: Howard Shore
Prodotto da Paulo Branco, Martin Katz