Siria. Asilo politico per Assad? L’ultimatum degli Usa

ROMA – Mentre continuano gli scontri a fuoco tra ribelli e regime  nel cuore di Damasco, il presidente siriano Bashar al-Assad ha ricevuto offerte informali di asilo politico da parte di alcuni Paesi.

E’ quanto annunciato dal portavoce del dipartimento americano di Stato Mark Toner . “Sappiamo che alcune nazioni, sia nella regione  mediorientale, sia altrove, si sono offerte di ospitare Assad e la sua famiglia nel caso in cui  dovessero decidere di lasciare la Siria”, ha dichiarato Toner. “Attualmente sappiamo che alcune offerte sono state fatte a livello informale”. Le spiegazioni di Toner sono arrivate in risposta a voci secondo cui alcuni Paesi arabi e dell’America Latina hanno singolarmente offerto asilo ad Assad. Toner ha comunque sottolineato che il presidente siriano, a prescindere dalla nazione in cui potrebbe fuggire, sarà ritenuto responsabile degli abusi commessi dal suo governo, accusato tra l’altro di avere messo a punto armi chimiche, alcune delle quali dotate di gas nervino.

«Ci sono tutta una serie di questioni riguardanti gli abusi orribili che ha commesso contro la sua stessa gente e di cui dovrà rispondere», ha aggiunto Toner precisando che «nessuno la farà franca. Vogliamo una transizione politica pacifica e Assad non ha alcuna credibilità in questo processo. Deve andarsene». La diplomazia occidentale è al lavoro per fare pressione sul regime Assad. Martedì scorso la Nato ha approvato il dispiegamento delle batterie di difesa antimissile «Patriot» in Turchia, come protezione contro eventuali attacchi provenienti dalla Siria.

Il presidente americano Barack Obama ha più volte ribadito che l’uso di armi chimiche da parte di Assad rappresenterebbe una «linea rossa» superata la quale gli Stati Uniti potrebbero «agire», come ha avvertito il segretario di Stato Hillary Clinton.

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