ROMA – Glauco Mauri, uno dei più grandi artisti teatrali italiani, porta in scena “De Profundis” di Oscar Wilde, sua la versione teatrale della lunga lettera, quasi una autobiografia, che Wilde con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore.
Mauri con il suo lavoro di elaborazione ha mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), le omissioni e gli spazi temporali non rispettati nell’epistola, per renderla “scenicamente più efficace”.
Non un romanzo, ma una lunghissima lettera indirizzata al giovane Bosie (Alfred Douglas) che Wilde scrisse durante gli ultimi mesi della prigionia nel carcere di Reading.
Con l’arrivo del nuovo direttore, più sensibile nei suoi riguardi, gli fu concesso l’uso di carta e penna, severamente proibito dal durissimo regime carcerario a cui erano sottoposti gli omosessuali. Tuttavia Wilde poté leggere per intero quanto aveva scritto solo all’uscita dal carcere, quando gli furono consegnati tutti i fogli.
dal 26 al 29 settembre giovedì e venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
DE PROFUNDIS
Di Oscar Wilde
traduzione di Camilla Salvago Raggi versione teatrale di Glauco Mauri Con Glauco Mauri
musiche Vanja Sturno luci Alberto Biondi
allestimento scenico Laura Giannisi produzione Compagnia Mauri Sturno
Dal 1°al 6 ottobre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
LA FABBRICA DELL’ATTORE 50 ANNI DI (R)ESISTENZA
Dal teatro nelle cantine degli anni ’70 al Teatro Vascello, 50 anni della nostra storia e della nostra vita, sospesi fra immaginazione e realtà.
drammaturgia e regia ManuelaKustermann
con la collaborazione di Gaia Benassi
Con Manuela Kustermann, Massimo Fedele, Gaia Benassi, Paolo Lorimer Cura delle immagini Paride Donatelli
produzione La Fabbrica dell’Attore –Teatro Vascello
Uno spettacolo immersivo di immagini, video, luci, musiche, ricordi e aneddoti per celebrare il cinquantesimo anniversario della compagnia La Fabbrica dell’attore e rivivere insieme le atmosfere magiche di spettacoli che hanno segnato un’epoca.
Dalle cantine degli anni ‘70 al Teatro Vascello, 50 anni della nostra storia e della nostra vita, sospesi fra fantasia e realtà.
Dedicato a Giancarlo Nanni e a tutti gli artisti che hanno fatto parte della nostra avventura
Dal 9 al 13 ottobre dal mercoledì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 debutto mercoledì 9 ottobre h 21
UCCELLINI
diRosalindaConti
un progetto di la casa d’argilla
regia Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni
conEmiliano Masala, Petra Valentini, Francesco Villano paesaggi sonori e ideazione spazio scenico Alessandro Ferroni ambientivisiviMaddalena Parise
sceneMarco Rossi
luci Omar Scala costumi Anna Missaglia suono Pasquale Citera
coordinamentoartisticoalprogettoAlice Palazzi
assistenteallaregia Matteo Finamore
assistentescenografaFrancesca Sgariboldi collaborazione alle immagini in ombra Malombra produzioneLa Fabbrica dell’Attore/Teatro Vascello
incoproduzioneconRomaeuropa Festival, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con AMAT & Comune di Pesaro, lacasadargilla, PAV Fabulamundi Playwriting Europe, RAM – Residenze Artistiche Marchigiane
conilsostegnodiATCL / Spazio Rossellini durata 1 h e 15’
Una casa del bosco. Un bosco che allo stesso tempo esiste e non esiste, non esattamente. La casa è un ambiente e pure ha qualcosa di organico. Una trama e un trauma la sorreggono. Una riunione familiare vi accade, imprevista e accidentale. Uccellini racconta di presenze e assenze, di umani (morti e vivi) e animali (vivi e morti).
Di rimossi e fratture, di sguardi discordi nel dare senso al mondo, alle relazioni e alle perdite. E soprattutto di cosa c’è nel mezzo, sulla sottile linea di confine. Uccellini è un esercizio notturno tra i fantasmi, dove qualcun(altro) sembra scrivere la storia, stando in ascolto, nascosto nel bosco.
Prima Nazionale
15 – 16ottobre martedì e mercoledì h 21
Altri Libertini
di Pier Vittorio Tondelli regia: Licia Lanera Compagnia Licia Lanera
con: Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Roberto Magnani luci: Martin Palma
sound design: Francesco Curci costumi: Angela Tomasicchio aiuto regia: Nina Martorana
tecnico di Compagnia: Massimiliano Tane
Prodotto da Compagnia Licia Lanera con il sostegno di Ravenna Teatro
Romaeuropa Festival 2024 – In corealizzazione con la Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello durata 1 h e 20’
Linguaggio esplicito
Opera prima di Pier Vittorio Tondelli, pubblicata per la prima volta nel 1980 dalla casa editrice Feltrinelli, “Altri Libertini” apparve come un fulmine a ciel sereno nel panorama italiano e internazionale.
Strutturato in sei racconti o “episodi”, il romanzo (così lo definiva il suo stesso autore) raccolse un enorme successo in Italia e all’estero per la sua trasgressione e attualità unite a un linguaggio vivo, giovanile e dialettale, non senza riferimenti a citazioni artistiche e culturali.
Caratteristiche che contribuirono ad annoverare Tondelli tra gli autori più importanti della letteratura contemporanea e “Altri Libertini” come parte del suo patrimonio nonostante le prime incomprensioni della critica.
La regista e attrice Licia Lanera (prima in Italia a ottenere i diritti per la messa in scena dell’opera) si concentra su tre racconti della raccolta (Viaggio, Altri Libertini e Autobahn) e interviene drammaturgicamente riunendoli in un unico spettacolo che la vede in scena con Giandomenico Cupaiuolo,
Prima Nazionale
19-20ottobre sabato h 19 e domenica h 17
CIME TEMPESTOSE
di Emily Brontë un progetto di MartinaBadiluzzi
regia e drammaturgia Martina Badiluzzi con Arianna Pozzoli e Loris De Luna dramaturg Giorgia Buttarazzi
collaborazione alla drammaturgia Margherita Mauro scene Rosita Vallefuoco
suono e musica Samuele Cestola luci Fabrizio Cicero
drammaturgia del movimento Roberta Racis
produzione Cranpi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia,
Romaeuropa Festival
in corealizzazione con La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo durata 75’
Il potere trasformativo della scrittura femminile si manifesta attraverso autrici come Emily Brontë che hanno ridefinito il panorama letterario e plasmato l’immaginario di generazioni. Attraverso “Cime tempestose” la scrittrice ha saputo esprimere il fervore per l’emancipazione, costretta a celare la sua attività di autrice sotto uno pseudonimo maschile, Brontë rifletteva profondamente sull’alienazione emergente nella società capitalistica dell’epoca. Non è quindi un caso se la regista Martina Badiluzzi si sia rivolta a questo romanzo e alla sua autrice per il quarto capitolo del suo ciclo sulle identità femminili (“Cattiva sensibilità”, “The making of Anastasia” – vincitore del bando Biennale di Venezia Registi Under 30 nel 2019 – e “Penelope” – co-prodotto da Romaeuropa Festival 2022). Il suo “Cime Tempestose” è un dialogo tra interiore ed esteriore, una riflessione sull’ambivalenza della natura umana. Trasportando gli spettatori al centro dell’universo tormentato di Catherine e Heathcliff qui interpretati da Arianna Pozzoli e Loris De Luna.
Prima Nazionale
25-26-27 ottobre venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17
ROBERTO ZUCCO
di Bernard Marie Koltés un progetto di Giorgina Pi/Bluemotion
traduzione di Francesco Bergamasco adattamento, regia, scene e video: Giorgina Pi colonna sonora originale: Valerio Vigliar ambiente sonoro: Collettivo Angelo Mai
con Valentino Mannias e Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Sylvia De Fanti, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Monica Demuru, Dimitri Papavasiliou, Alessandro Riceci, Alexia Sarantopoulou
produzione: Teatro Nazionale di Genova, Teatro Metastasio di Prato e Romaeuropa Festival
in corealizzazione con Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
in accordo con Arcadia; Ricono Ltd, per gentile concessione di François Koltès
Dopo Tiresia, Filottete e Pilade, dopo aver attraversato le visioni di Kae Tempest, Sofocle, Adrienne Rich, Heiner Müller e Pier Paolo Pasolini, Giorgia Pi si rivolge a Bernard Marie Koltès. Il suo sguardo si concentra questa volta su un antieroe, su un personaggio che del mito prende la capacità di mettere in luce pieghe oscure dell’umano. Basato sulla storia reale di un giovane, Roberto Zucco è l’ultima opera del drammaturgo francese, il racconto di un criminale che, dopo essere stato accusato della morte violenta dei propri genitori, fugge dal carcere, sfida la polizia di tre diverse nazioni e infine, arrestato, muore suicida. Con un numeroso cast formato da Valentino Mannias, Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Sylvia De Fanti, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Monica Demuru, Dimitri Papavasiliou, Alessandro Riceci e Alexia Sarantopoulou, Giorgina Pi scava nella dimensione corale del testo, nel raffinato tessuto psicologico dei personaggi che circondano il protagonista, negli universi oscuri abitati da donne, reietti e corrotti e trova in Zucco e nel suo mondo l’incarnazione contemporanea dell’ossessione della sfida, forma di follia del nostro presente.