La tecnologia “Inner Healing” aiuta i pazienti oncologici a ridurre ansia e solitudine durante le terapie di medicina nucleare
All’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano la realtà virtuale entra ufficialmente in corsia per migliorare il benessere psicologico dei pazienti oncologici. L’IRCCS fondato da Umberto Veronesi è il primo centro in Italia a introdurre in ambito terapeutico “Inner Healing”, una soluzione tecnologica immersiva che consente ai ricoverati di vivere esperienze virtuali rilassanti o informative, favorendo la guarigione non solo del corpo ma anche della mente.
Un supporto innovativo per la medicina nucleare
La tecnologia è attualmente offerta ai pazienti del reparto di Medicina Nucleare impegnati in terapie teranostiche, un approccio d’avanguardia che unisce diagnosi e trattamento per rendere le cure oncologiche più personalizzate ed efficaci.
Le molecole radioattive impiegate permettono di localizzare e distruggere selettivamente le cellule tumorali, con risultati eccellenti nel trattamento del carcinoma della prostata e dei tumori neuroendocrini. Tuttavia, le procedure richiedono spesso periodi di isolamento, che possono accentuare ansia e senso di solitudine.
“La teranostica è un nuovo pilastro della cura oncologica, ma sappiamo quanto il ricovero isolato possa essere psicologicamente faticoso. Per questo abbiamo scelto di integrare le opportunità della sanità digitale”, spiega Francesco Ceci, direttore della Medicina Nucleare IEO. “Inner Healing è già in sperimentazione in altri ospedali italiani, ma è la prima volta che viene utilizzato in un contesto di terapia intraospedaliera così avanzata”.
Realtà virtuale per informare e rilassare
I pazienti che scelgono di utilizzare i visori VR possono accedere a due tipi di contenuti:
- Esperienze informative, che mostrano in modo visivo e comprensibile come funzionano le terapie di precisione, i macchinari utilizzati e i processi biologici in corso nel corpo;
- Esperienze immersive rilassanti, come mostre d’arte, concerti, paesaggi naturali e visite guidate, pensate per ridurre lo stress legato al ricovero.
In entrambi i casi, l’obiettivo è ridurre lo spaesamento e lo stress psicologico che spesso accompagnano i trattamenti oncologici complessi.
Psicologia e tecnologia unite per il benessere del paziente
“Un vissuto positivo del ricovero migliora l’adesione alle cure e i risultati terapeutici complessivi”, sottolinea Gabriella Pravettoni, direttrice della Divisione di Psiconcologia IEO.
“È fondamentale che la cura psicologica accompagni il paziente in ogni fase del percorso: dalla diagnosi al ricovero, fino al follow-up. Per questo attiveremo uno studio clinico su Inner Healing per comprendere in profondità i fattori che favoriscono la guarigione psicologica”.
L’IEO tra i centri di eccellenza europei
“La soluzione Inner Healing completa la nostra offerta di terapia di precisione in ambito teranostico, ormai al livello dei migliori centri internazionali”, aggiunge Ceci.
“Gestiamo il più alto numero di trial clinici in Italia e in Europa, e nel nostro reparto abbiamo già trattato oltre 150 pazienti con le nuove terapie, come il Lutezio-PSMA per il carcinoma prostatico. In soli tre anni, la combinazione di ricerca, tecnologia e attenzione al paziente ci ha permesso di raggiungere risultati straordinari”.
Con questo progetto, l’Istituto Europeo di Oncologia conferma ancora una volta la sua missione: mettere la persona al centro della cura, unendo innovazione tecnologica e supporto psicologico per migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici.

