Pd. Direzione in seduta permanente. Data e regole del Congresso, unanimità

L’8 dicembre le primarie. Si parte dai Cicrcoli

 

ROMA – Il tormentone estivo è finito. La Direzione del Pd, in meno di un’ora ha posto fine ad uno psicodramma che durava da troppo tempo: Ora il Congresso è stato deciso, la data e le modalità. L’8 dicembre, come più volte aveva detto Guglielmo Epifani, si svolgeranno le primarie. La Direzione ha approvato all’unanimità le proposte del segretario,salvo un astenuto. Viene da chiedersi: Se in un’ora si è trovata la quadra è mai possibile che un partito, il primo partito italiano, rimanga bloccato, quasi paralizzato, salvo le feste, una volta dell’Unità, pra democratiche. Ancora: l’assemblea nazionale tenuta una settimana fa era finita nel modo peggiore, impossibilitata ad approvare le proposte avanzate in modo unitario della commissione. Addirittura si era aperta la caccia al “ traditore “ a chi aveva fatto saltare l’accordo. Ora è tornato il sereno, tutti pappa e ciccia. Viene da chiedersi ancora: potevano gli esponenti della direzione che fanno parte anche della assemblea nazionale gestire diversamente i lavori ed evitare al Pd una figuraccia di fronte al Paese? |C’è anche chi dice che forse  la “ svolta “ eversiva di Berlusconi e della “banda bassotti” ha “ costretto” le diverse correnti del Pd a trovare l’accordo e chiudere un periodo penose. Non è così perché, di fatto, l’intesa era stata già trovata e lo stesso Epifani, a Porta a porta si era detto sicuro che la direzione avrebbe approvato le proposte per far partire il percorso congressuale.

 

Il segretario non si identifica con il candidato premier

 La Commissione, infatti, ha trovato la quadra facendo propria la raccomandazione votata dalla Assemblea che  in particolare per quanto riguardava  il segretario che non doveva essere  identificato anche nel candidato premier, come da Statuto.. Occorreva votare alcune modifiche. ma proprio su questo problema l’assemblea si era dissolta, ci voleva il numero<legale che era a rischio e le modifiche allo statuto venivano ritirate. Spiegava  Stefano Bonaccini,segretario del Pd dell’Emilia Romagna, un renziano, cui tocca il compito di guidare i lavori della commissione per il congresso, che l’accordo era stato trovato con  con una raccomandazione accolta dai candidati,  oggi Renzi, Cuperlo, Civati,Pittella, per la quale ogni candidato “si impegna a garantire, in caso di primarie per la scelta della premiership, la partecipazione anche di altri esponenti del Pd oltre al segretario”. Insomma veniva così meno l’identificazione fra le due figure problema sul quale i renziani  avevano centrato la loro battaglia.

 

Primarie confermate per l’8 dicembre, aperte a tutti gli elettori che si iscrivono all’albo degli elettori del Pd e che verseranno la quota di due euro (pagamento da cui sono assolti gli iscritti del Partito Democratico).  Così come più volte sostenuto da Epifani  il percorso congressuale, partirà con i congressi di circolo, provinciali e territoriali, senza vincoli con le candidature nazionali.  E’ stato questo un altro dei punti di scontro  di maggior significato con chi, ancora i renziani, voleva partire dall’alto, rendendo pressoché inutili i congressi di base.Il termine per la presentazione delle candidature è fissato per l’11 ottobre, mentre il 24 novembre si svolgerà la convenzione nazionale e il giorno dopo la presentazione della lista unica a sostegno di ognuna della candidature. 

 

Epifani: non si può tornare a votare con questa legge

“Abbiamo perso troppo tempo dietro alle regole – aveva affermato Epifani – ma le regole sono la sostanza della democrazia. Sono felice che il congresso si possa svolgere entro l’anno, anche se avrebbe aiutato un minor carico di sospetti”. “Il Pd scrive così la parola fine sulla questione delle regole del congresso- ha proseguito- per concentrarsi sulle vicende che stanno condizionando la vita politica del Paese. Siamo arrivati ad un livello di gravità estrema, faccio mie le parole di Napolitano che giudica inquietanti le minacce di dimissioni da parte dei parlamentari del Pdl. Enrico Letta ha parlato di umiliazione del Paese, io aggiungo che c’è in atto un tradimento e un colpo alle spalle dell’Italia che lavora e che non si rassegna”.  Afferma il segretario del Pd: “Stiamo entrando in una «fase cruciale per cercare di uscire dalla crisi economica e in questa fase non si può sbagliare: bisogna far ripartire gli investimenti, abbassare le tasse sul lavoro, puntare su scuola, formazione, ricerca, affrontare con forza i casi Telecom e Alitalia».

Davanti alle minacce del Pdl, quindi, il governo ha una via obbligata: “Tocca al presidente del Consiglio aprire in Parlamento il chiarimento che si rende urgente. Deve essere chiaro e risolutivo su due punti: rispetto e comportamenti istituzionali, scelte di programma economico e sociale che servono al Paese”. “Che fare- si è chiesto Epifani- nel caso in cui il chiarimento non andasse bene? Lo vedremo, propongo di considerare la Direzione riunita in maniera permanente. Dobbiamo spiegare al Paese e all’opinione pubblica la nostra posizione, dobbiamo restare forti e uniti. In attesa di capire che ne sarà del governo e delle larghe intese. Ma con una certezza –ha concluso- che “in questo contesto non si può tornare a votare con questa legge elettorale e non si può uscire da questa situazione con l’ennesimo giro di valzer”.  

 

La manifestazione con Cuperlo, Bersani,Marini, Fassina

Già ieri, a caldo, la situazione del Paese, la gravità della crisi, il ruolo fondamentale del Pd erano stati posti al centro della manifestazione che aveva visto Gianni Cuperlo, candidato a segretario, incontrarsi con Bersani, Fassina, Franco Marini, altri esponenti  Democratici che hanno annunciato il loro sostegno alla candidatura.  L’iniziativa si è volta in un cinema nel centro di Roma, Il Farnese, che non è riuscito a contenere i tanti partecipanti che  sono affluiti alla manifestazione.  Cuperlo  e Bersani dopo diversi interventi fra cui applauditissimo quello di Franco Marini  che spiega i motivi della sua adesione al progetto presentato da Cuperlo in modo particolare per quanto riguarda l Partito, non personalistico, un gruppo dirigente che coeso, una comunità. Bersani e Cuperlo  si sono confrontati in pubblico e non nelle interviste ai media, di fronte a iscritti, militanti, elettori. Il partito, così come già aveva fatto Marini, è stato uno dei  punti sui quali si sono soffermati. Un Partito che fa il bene per sé se fa il bene dell’Italia. Il lavoro e la cultura, l’uguaglianza, la difesa della democrazia, una risposta dura e  ferma all’attacco del pregiudicato. Insomma due ore di vera politica, di una politica che, dice Cuperlo, deve essere una passione, esige partecipazione. Una politica cui bisogna dare “senso”.  Pensate che questa manifestazione, la prima in cui, un candidato si presenta, discute e si confronta con chi decide di sostenerlo. Lo fa pubblicamente, senza accordi, segreti, sottotraccia, abbia avuto un’eco nei media.  No, come volevasi dimostrare. Però il giorno prima si sprecavo i titoli su accordi “segreti” Renzi- Cuperlo”. Nessun commento.

Condividi sui social

Articoli correlati