Venezia 71. Words whith gods. Grandi registi fuori concorso raccontano la spiritualità

VENEZIA (nostro inviato) –  Nove episodi con al centro il rapporto con la spiritualità narrati dai piu grandi registi che conosciamo. La giovane aborigena incinta, che partorisce da sola nel deserto australiano.”L’uomo che rubò un’anatra”, dopo aver cacciato la moglie ed essere rimasto con il figlio neonato, che si perde  per ritrovarsi  in un rito religioso.

 “Sofferenze” , durante uno tsunami nel quale un pescatore vede morire tutti i familiari e con l’aiuto di un monaco buddista cerca il senso della sua sopravvivenza. “Il libro di Amos”, nel quale Gitai,  come al solito molto didascalico, racconta la lettura  di brani profetici della Bibbia affrontando il conflitto tra israeliani e palestinesi. 

“La confessione” in cui un killer si finge sacerdote e ci fa sorridere della vita e della morte. Il film ê un mosaico, costruito dai grandi del cinema, che mette insieme tessere dell’atteggiamento umano nei confronti del divino. Ne esce raffigurata una nostra condizione fragile e grandiosa insieme, dove ciascuno`e `sospinto da eventi  imprevedibili, in balia dell’irrazionale eppure dotato di  carica vitale miracolosa, un attributo che nell’uomo sembra accendersi proprio nei momenti piu bui.

Genere: Drammatico

Attori: Álex de la Iglesia, Amos Gitai, Bahman Ghobadi, Emir Kusturica, Guillermo Arriaga, Hector Babenco, Hideo Nakata, Mira Nair, Warwick Thornton

Nazionalità: Messico, USA

Anno: 2014

Durata: 129 min

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