TARANTO – I carabinieri del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica a carico di ufficiali della Marina Militare. Secondo quanto si e’ appreso, i due sono indagati, in concorso tra loro, di concussione nell’ambito di appalti.
Contestulamente e’ in atto l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente, per un importo complessivo di 500mila euro a carico di 10 indagati, tutti dipendenti Militari e Civili della Marina Militare, fra cui i due ufficiali arrestati.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, su richiesta del sostituto procuratore Maurizio Carbone. Concussione continuata in concorso e’ l’ipotesi di reato contestata agli arrestati, il capitano di Corvetta Alessandro Dore, ora in servizio presso il Comando Scuole della Marina Militare di Ancona, e il capitano di Fregata Giovanni Caso, attualmente in servizio presso l’Ufficio Centrale del Bilancio e degli Affari Internazionali del Ministero della Difesa, all’epoca dei fatti effettivi al IV° Reparto della Direzione di Commissariato di Taranto della Marina Militare. Le misure cautelari scaturiscono dalle indagini, tra il 2014 ed il 2015, e dai provvedimenti emessi dall’Autorita’ Giudiziaria tarantina nei confronti di sei ufficiali della Marina Militare e di un dipendente civile tratti in arresto per i medesimi reati, nonche’ del precedente arresto in flagranza, per analogo reato, di un altro ufficiale della Marina. Il nuovo filone investagivo riguarda alcuni contratti e forniture di servizi in favore della Marina Militare, in particolare del IV e V Reparto di MARICOMMI. In particolare, l’indagine prese avvio nel marzo del 2014, in occasione dell’arresto in flagranza di un capitano di Fregata, Capo del V Reparto di MARICOMMI Taranto, sorpreso dopo aver riscosso una tangente da un imprenditore locale, che aveva denunciato quanto subiva ormai ininterrottamente da anni.
L’ufficiale, nell’occasione, fu indagato per concussione nei confronti di una serie di imprenditori locali, assegnatari di servizi per conto della Pubblica Amministrazione nell’ambito degli appalti gestiti dalla direzione di Commissariato per la Marina Militare di Taranto. Gli accertamenti hanno ricostruito un quadro investigativo tale da individuare responsabilita’ penali in capo ad alcuni comandanti, succedutisi nell’arco degli ultimi anni ed effettivi in Reparti che gestivano gli appalti con le imprese che forniscono beni e servizi alla Marina Militare. E’ emerso che gli imprenditori, qualora non avessero pagato una tangente pari al 10% circa del valore dell’importo dell’appalto assegnato, rischiavano ritorsioni come il ritardato pagamento delle fatture o, addirittura, l’ingiusta esclusione dalle gare. La tangente, una volta riscossa, veniva suddivisa in quote in base al numero di soggetti protagonisti della pratica amministrativa in modo “da remunerare” equamente tutti coloro che partecipavano all’approvazione dell’appalto, della fornitura o del servizio. Nel corso delle perquisizioni eseguite presso i domicili e gli uffici degli arrestati sono stati sequestrati carte di credito, computer portatili e telefoni cellulari su cui saranno effettuati ulteriori accertamenti.