Mafia: sequestro di beni per 6 mln a imprenditori collusi

TRAPANI – La Polizia di Stato di Trapani e la Guardia di Finanza stanno eseguendo un sequestro di beni per un valore di circa 6 milioni di euro, nei confronti di due imprenditori collusi con esponenti di “famiglie mafiose” della Provincia di Trapani, attivi nel settore edile, da anni operanti soprattutto nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici in Sicilia.

Le attività investigative svolte in particolar modo tra la seconda metà degli anni ’90 e il più recente periodo, tra il 2004 e il 2007 – riferisce un comunicato – hanno permesso di accertare, nel tempo, l’asservimento del gruppo imprenditoriale “Candela” alla famiglia trapanese di Cosa Nostra, alla quale i Candela hanno garantito ingenti risorse economiche nel redditizio settore degli appalti pubblici.

Dalle indagini – dicono gli investigatori – è emerso che i Candela hanno ”agito attraverso imprese strettamente interconnesse tra di loro in un unico gruppo imprenditoriale che hanno tratto rilevanti vantaggi economici dall’illecita aggiudicazione di appalti pubblici fino ad epoca recente”. Gli inquirenti evidenziano ”la tentata turbativa del pubblico incanto presso la Provincia di Trapani sui lavori di adeguamento dell’Istituto tecnico per Geometri di Trapani per i quali era stata pattuita la tangente di 50 milioni di lire e che, invece, veniva aggiudicato ad altra impresa per l’errore nell’indicare il ribasso offerto”. L’adesione dei Candela ”al sistema estorsivo anche al di fuori del territorio trapanese emerge dal coinvolgimento anche in episodi estorsivi in relazione ad appalti per lavori che si sono aggiudicati, a partire dal 2001, nella provincia di Palermo per l’aeroporto Falcone – Borsellino e per la caserma militare Beghelli, nel quartiere San Lorenzo a Palermo, come dimostrato dall’esame dei pizzini trovati in occasione della cattura di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, ritenuti ai vertici della mafia palermitana”. Il tribunale sezione misure di prevenzione di Trapani ha ordinato il sequestro anticipato ai fini della confisca di otto immobili, oltre a autovetture, furgoni, mezzi meccanici, cinque società e imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali), 10 partecipazioni in altre società e 114 tra conti correnti e rapporti bancari per un valore stimato di circa 6 milioni di euro.

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