ALEPPO – Oltre 2.200 persone, tra civili e combattenti, sono morte dalla metà di luglio quando le truppe siriane hanno circondato i quartieri ribelli di Aleppo e le fazioni ribelli hanno cercato di aprire un corridoio umanitario per la popolazione assediata.
Lo rende noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che negli scontri sono rimasti feriti circa 4mila civili e 5mila combattenti dallo scorso 17 luglio, quando le forze governative hanno preso il controllo della strada del Castello, bloccando così l’unica via di rifornimento per i quartieri orientali di Aleppo, governati dai ribelli. Tra il 31 luglio, quando le fazioni armate hanno lanciato una controffensiva dal sud della città per rompere l’assedio, ad oggi, l’Osservatorio ha contato 718 vittime civili, tra cui 175 bambini e 84 donne. Gli attivisti hanno anche documentato la morte di almeno 625 membri delle forze siriane e milizie alleate al governo, e di 948 combattenti ribelli.