Paolo Veneziani: la pittura che supera la realtà

ROMA – Può la pittura superare la realtà? Può il gesto pittorico attraverso l’impegno, il lavoro costante reinterpretare il quotidiano e trasformarlo attraverso l’uso sapiente del colore? Secondo Paolo Veneziani è possibile e il suo sogno è quello di rendere autentica su tela una visione che passa solo attraverso la mente dell’osservatore.

La sua opera è essenziale, diretta, romantica, carica di pathos e va diretta al cuore dello spettatore che diventa partecipe del suo gioco cromatico senza scadere nel piatto sentimentalismo; in lui la tavolozza è un arcobaleno di colori che stordisce e travolge i cuori riempiendo gli animi di nuove sensazioni.

L’artista opera una forma di prelievo dell’immagine dal vero, modellandola con i suoi colori, con i giochi di luce e ci restituisce una realtà nuova, vivificata, dove la distanza tra il vero e l’opera si annulla: l’immagine si materializza su tela, si fa indipendente, prende forma autonoma.

Il pittore penetra il paesaggio che dipinge, ne entra a farne parte. Con i suoi strumenti, pennelli, spatola, tubi di colore, l’artista dipinge il suo quadro che si fa poesia, passione, sogno.  E in questo sogno ritroviamo un tempo perduto dove poterci immergere, dove lasciarci andare dal suo fluire lento e inesorabile.

La narrazione si fa continua, placida, come lo scorrere di un fiume e il pittore racconta la sua passione, le sue illusioni attraverso i gesti sapienti delle sue pennellate, l’uso meditato del colore. La mano dell’artista ricompone in modo nuovo il vero rendendolo ancora più autentico attraverso le ampie velature cromatiche.

I quadri si fanno autonomi e parlano, raccontano essi stessi il paesaggio che rappresentano, lanciando un messaggio che è semplice, percepibile da tutti e che privo di complicati intrecci. Il colore si fa alchimia, prodotto di una sapiente tecnica da maestro pittore di altri tempi.

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