Sala Umberto. Domenica Classica con Ai Watanabe, pianista di talento

ROMA – Domenica12 febbraio al Teatro Sala Umberto di Roma si è esibita, davanti a un pubblico attento e concentrato, la pianista giapponese Ai Watanabe che si è cimentata nelle difficili Sonata op.109 di Ludwig van Beethoven e Romeo e Giulietta di Sergei Prokofiev. Il concerto ha fatto parte della stagione di Domenica Classica che, sotto la direzione artistica di Lorenzo Porta del Lungo e organizzata dall’Associazione Suono e Immagine, nel 2023 ha rinnovato per il quinto anno la sua proposta musicale, con il fine di diffondere il piacere dell’ascolto della musica classica e la sua conoscenza, anche attraverso lezioni propedeutiche ai concerti in calendario.

Ai Watanabe è nata nel 1985. Ha studiato sotto la guida della pianista Etsko Tazaki presso la Scuola Superiore di Musica e l’Università di Musica “Toho”, seguendo il corso di diploma ad indirizzo solistico. Nel 2009 ha vinto il Premio Via Vittoria che le ha permesso di perfezionarsi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nel 2016 si è laureata nel Master di II livello in pianoforte ad indirizzo solistico-concertistico presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida del Maestro Giovanni Bellucci. Lorenzo Porta del Lungo ha presentato la pianista giapponese al pubblico del teatro Sala Umberto quale “romana d’adozione”: la musica del resto è un linguaggio che non ha frontiere.

La Sonata n° 30 in mi maggiore op.109 – magistralmente interpretata da Ai Watanabe – fu ideata da Ludwig van Beethoven tra il 1819 e il 1820 e nacque come dedica a Fraulein Maximiliana, figlia del suo caro e generoso amico Franz Brentano che più volte lo aveva aiutato nei momenti di difficoltà economica. In quella composizione complessa Beethoven esplorò l’universo timbrico del pianoforte come mai era avvenuto prima, regalando al mondo ancora una volta una bellezza ignota. Ai Watanabe si è dimostrata capace di interpretare tale armonia, con trasposizione fluente e senza titubanze, lasciando a chi ascoltava l’attribuzione dei possibili innumerevoli significati.
La seconda parte del recital è proseguito con Romeo e Giulietta, un balletto di Sergei Prokofiev tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare, scritto fra il 1935 e il 1936 su sollecitazione del Teatro Kirov di Leningrado. Nel 1937 l’autore, dopo aver raccolto alcuni brani in tre suite per orchestra, ne trascrisse dieci pezzi per pianoforte. Con perizia e cognizione di causa, sono stati scelti da Ai Watanabe i passi più significativi che li ha offerti al pubblico del teatro romano. Una domenica mattina di spirituale armonia. Applausi.

Programma

Ludwig van Beethoven
Sonata op.109
I Vivace, ma non troppo
II Prestissimo
III Andante molto cantabile ed espressivo

 Sergej Prokofiev
Op.75 Romeo e Giulietta, 10 pezzi per pianoforte
Danza del popoloScena
Minuetto
La giovane GiuliettaMaschere
Montecchi e CapuletiFrate Lorenzo
Mercuzio
Danza delle fanciulle con i gigli
Romeo e Giulietta prima della morte

Condividi sui social

Articoli correlati