Napoletana nel profondo, per la precisione di Pozzuoli dove molti hanno creduto avesse avuto i natali, Sofia Loren è nata a Roma il 20 settembre del 1934. Oggi compie novant’anni: auguri!
Fu la madre Romilda Villani, donna di notevole bellezza e con ambizioni artistiche, tanto da vincere un concorso come sosia di Greta Garbo, a portarla a Roma per tentare la sorte a Cinecittà come comparsa. Sofia, giovanissima, occhi ammalianti, fisico statuario, non tardò a farsi notare. Un giorno aggiunse il ph al nome Sofia ed era ormai il suo destino.
L’ultima apparizione pubblica della Loren risale a più di tre anni fa, per la consegna del David di Donatello, l’ennesimo premio alla diva numero uno del cinema italiano. La cerimonia fu trasmessa dalla Rai e la sua apparizione, sia pure di pochi minuti e per quanto fosse una serata studiata in ogni momento, emozionò nel profondo molti spettatori.
A chi conservava negli occhi le immagini della splendida napoletana come ce la rimandano i suoi film più popolari, calata in personaggi indimenticabili accanto ai più famosi divi di Hollywood, il cuore si è stretto nel vederla salire a fatica i quattro gradini dello studio cinque di Cinecittà, oggi intitolato a Federico Fellini, aiutata dal figlio regista Edoardo che da piccolo lei chiamava Dodò, tormentare gli occhiali prima di infilarseli per leggere con un filo di voce le frasi di prammatica.
E, nonostante il manifesto sforzo di stare in piedi, fare la spiritosa: “Il premio non lo prendo in mano sennò cadiamo io e lui” poi, prima di affrontare la discesa di quei quattro scalini, dire a fatica:” Ma ci pensate che oggi ricevo questo premio sessant’anni dopo quell’altro? Forse questo è il mio ultimo film, ma io voglio farne ancora perché senza cinema non posso vivere”. Scrosciarono gli applausi di una commossa standing ovation.
Spenti i riflettori dei David, quella sera Sophia tornò nell’ombra del suo buen ritiro di Ginevra, da dove l’aveva stanata il figlio per convincerla a tornare sul set nel 2020 nel film “La vita davanti a sé”.
Greta Garbo, dopo anni di strabilianti successi, non è riapparsa sotto le luci della ribalta. Charlie Chaplin non se lo fece dire due volte e lo rivedemmo anzianissimo per un ultimo film, protagonista femminile proprio una splendida Loren.
Due Oscar, per La ciociara e alla carriera, tanti film oggi famosi come Matrimonio all’italiana dalla commedia Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, Ieri oggi e domani con il famoso spogliarello davanti a Marcello Mastroianni, un’infinità di premi minori.
Ci piace ricordarla mentre esplode in un sonoro: “Roberto!” sventolando alla serata degli Oscar il foglietto con il nome di Benigni premiato per La vita è bella.
Per anni il gossip hollywoodiano le aveva attribuito un fuggevole flirt con Cary Grant, il fascinoso attore con il quale aveva diviso il set di Un marito per Cinzia. Ma ogni insinuazione cadde nel dimenticatoio. Una vita privata impeccabile, anche se le toccò trascorrere qualche giorno in prigione per una storia di tasse non pagate dal suo commercialista. Moglie ragionevolmente fedele, con i figli madre affettuosa, nel solco di una rispettata tradizione napoletana.
Sophia Loren è una delle pochissime attrici al mondo che negli anni in cui il pubblico la adorava, i produttori se la contendevano e le platee traboccavano dei suoi ammiratori, non ha mostrato cenno di cedimento alle lusinghe della popolarità.
Fra i suoi amici più cari c’erano Marcello Mastroianni e Vittorio De Sica, una sorta di padre putativo artistico che ebbe il merito prima di lanciarla e poi di dirigerla in film importanti come L’oro di Napoli, La ciociara, I sequestrati di Altona, Boccaccio. I colleghi famosi quanto lei: Gregory Peck (Arabesque), Jack Lemmon e Walter Matthau (That’s amore) per dire solo dei maggiori.
L’ultimo film di Charles Chaplin, La contessa di Hong Kong, deludente ma entrato nella storia della settima arte, la vide protagonista: dunque si poté chiamarla a buon diritto Sophia con il ph.