Nation Award. Premio Cinematografico delle Nazioni: il cinema contro la violenza di genere.

TAORMINA (nostro inviato) – Campeggia, al centro della dodicesima edizione del Nation Award-Premio Cinematografico delle Nazioni, la lotta contro la violenza di genere, soprattutto grazie alla “Carta di Taormina”, manifesto programmatico sottoscritto da varie associazioni (in testa l’associazione Medea) e da un novero di artisti pronti a sensibilizzare il mondo cinematografico e non solo, su una problematica presente nelle cronache quotidiane.

L’organizzatrice Tiziana Rocca, assumendosi per il secondo anno consecutivo l’orchestrazione e la conduzione della manifestazione fortemente voluta e creata dal compianto Gian Luigi Rondi, ha posto il focus sulla violenza contro le donne, accogliendoci nello splendido teatro Antico con le armonie dell’Inno italiano, delle colonne sonore di vari film (tra cui Forrest Gump) e delle sinfonie di Ennio Morricone, eseguite dalla banda dell’esercito della Brigata Aosta prima e dalla Giovane Orchestra Sicula (con il giovanissimo direttore Raimondo Capizzi) durante lo svolgimento dell’evento.

Un’emozionata Marina Rocco e un appassionato Vinicio Marchioni (che sono stati i primi premiati) – accompagnati dal presidente onorario della manifestazione Claudio Masenza – hanno sottolineato la grande eleganza di Gian Luigi Rondi. La cui figura è stata più volte rievocata anche da Tiziana, Rocca che ha ricordato il forte legame che egli aveva con Taormina, palcoscenico di tantissimi David di Donatello da lui curati, manifestazione il cui attuale direttore artistico è Piera De Tassis, che ha ricordato la classe di Rondi e l’importanza della collaborazione tra le donne, come quella del suo team tutto al femminile, scevro da gelosie. 

Dopo che Stefania Prestigiacomo aveva rammentato l’importanza e i dodici anni del 1522 (il telefono Rosa), particolarmente significativo è stato l’intervento di tre donne coraggiosissime: Vera Squatrito che ha perso la figlia per i colpi inferti dall’ex della giovane; Giovanna Zizzo, la cui figlia dodicenne è stata assassinata dal padre; Serafina Strano, dottoressa violentata nella guardia medica in cui lavorava. Le tre vittime (dirette e indirette) della violenza di genere hanno ribadito l’importanza di non dimenticare e del fatto che le donne sono un complemento degli uomini, non avversari da abbattere. Nonché l’importanza delle istituzioni nella prevenzione di atti delittuosi e il sostegno alle vittime. Concetto, quest’ultimo ri-affermato successivamente da Caterina Chinnici, figlia di Rocco, il magistrato, che ha posto l’attenzione anche su un altro gravissimo problema: la violenza sui bambini spesso dovuta anche ad alcune madri che hanno tradito la loro vera anima.

 Una fortissima Jessica Notaro ha asserito come la sua partecipazione a “Ballando con le stelle” sia stata significativa per far cogliere la capacità reattiva delle donne alla violenza insensata. L’artista poliedrica Valeria Altobelli ha sottolineato come anche l’amicizia sia un valore fondante delle relazioni sociali, spesso, a torto non considerato.

Clayton Norcross e Lucia Ocone posto l’accento sulla tematica centrale, con l’attrice che ha sottolineato come esistano uomini con la “u” maiuscola che sanno davvero amare le donne.

La valentissima Piera Degli Esposti, che ha dedicato il premio alle donne da lei definite “immortali” per la loro capacità di risorgere da ogni dolore o evento negativo, ha preceduto l’intervento di Daniel Brühl (il Niki Lauda di “Rush”) che ha evidenziato come il femmicidio e la violenza sulle donne costituiscano realtà che a volte appaiono lontane, e invece sono vicine e tragiche.

Tiziana Rocca, dopo aver ringraziato Urania Papatheu per l’impegno costante contro la violenza di genere, ha dato il Nation Award (consegnato anche alle altre personalità su citate) alla straordinaria Claudia Cardinale che, oltre ad essere sempre disponibile a fornire il supporto a giovani leve della recitazione e della regia, è stata la prima a firmare (seguita dagli altri artisti della manifestazione) la Carta di Taormina, dimostrando la grande sensibilità che l’ha contraddistinta anche nella sua veste di ambasciatrice Unesco e dedicando il premio conseguito a tutte le donne che ha incarnato nella sua stupenda e inimitabile carriera.

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