Teatro Quirino: in scena “Buoni da morire”, una riflessione sull’esistenza in chiave tragicomica

Al teatro Quirino in Roma, va in scena “Buoni da morire”, l’ultimo spettacolo prima della pausa estiva, che celebra il ritorno di Debora Caprioglio in scena dopo lo stop forzato causato dalla pandemia da Covid-19.

Ad accompagnarla, sul palco, Gianluca Ramazzotti, nei panni di Emilio, il marito cardiochirurgo e Pino Quartullo, nel ruolo di Ivano, un ex compagno di classe che busserà alla loro porta, la mattina di Natale. La storia è quella che accomuna tante coppie borghesi: una vita agiata priva di colpi di scena, con una routine ripetitiva, che si ripercuote sul benessere della coppia, fino alla grande svolta. Una vigilia di Natale atipica, che vede la coppia protagonista di una cena di volontariato nei pressi di Piazza San Pietro, insieme a rifugiati extra- comunitari e clochard: un’esperienza che ridona loro linfa vitale, facendogli aprire gli occhi sul vero senso della vita. 

Almeno così sembrerebbe, sino a quando Ivano, ex compagno di scuola del liceo, piomba nelle loro vite la mattina del 25 dicembre: ubriaco e maleodorante, trascinando un carrello di cianfrusaglie, irrompe nella vita dorata dei coniugi. Dopo l’iniziale stupore, Barbara, che si ricorda di Ivano – benché sconvolta dai modi scurrili e inappropriati di lui – che scambia il divano Chesterfield per un bagno pubblico – è disposta ad accoglierlo, mentre suo marito resta titubante. Rappresenta un vero e proprio shock vedere la propria casa adibita a discarica e i loro preziosi deturpati in un minuto, ma offre loro anche l’opportunità di andare oltre le apparenze e aprire davvero i cuori all’altro. 

Esilarante è la performance di Pino Quartullo, che interpreta il senzatetto Ivano, alternando il dialetto romanesco alle citazioni latine, suscitando l’interesse di Barbara. Altrettanto bravo è Gianluca Ramazzotti, che è l’ideatore e promotore del progetto, prodotto dalla sua Ginevra Media Production, in collaborazione con la Compagnia Molière. Pregevole è anche la regia affidata a Emilio Solfrizzi e soprattutto la drammaturgia di Gianni Clemente, autore contemporaneo. « Per questa pièce – spiega l’autore – mi sono ispirato alla commedia all’italiana, quella di Monicelli, che con la sua “ferocia” squarcia il velo dell’ipocrisia borghese, ma il vero quesito è: noi come ci saremmo comportati in quella stessa situazione, saremmo stati capaci di accogliere il clochard semisconosciuto?». Una domanda che spiazza e che costringe a fare i conti con il proprio “io interiore” invitandoci ad aprire il cuore oltre le apparenze precostituite e i propri limiti. 

Al Teatro Quirino dal 3 al 15 maggio

Buoni da morire

di Gianni Clementi

per la regia di Emilio Solfrizzi

con Debora Caprioglio Pino Quartullo e Gianluca Ramazzotti

prodotto da Ginevra Media Production e Compagnia Moliere

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