Sala Umberto. “Ovvi destini”, l’ineluttabile sorte di una vita al limite

ROMA – Alla Sala Umberto è in scena “Ovvi destini”, il nuovo lavoro del drammaturgo Filippo Gili. Dopo la “Trilogia di Mezzanotte”, Gili torna ad indagare la complessità – e la fragilità – dei legami familiari. Laura, Lucia e Costanza sono tre sorelle.

Quest’ultima è costretta su una sedia a rotelle, a seguito di un incidente provocato da Laura, la sorella maggiore – senza che né la diretta interessata né Lucia siano a conoscenza del suo coinvolgimento. Il cast è d’eccezione. Nei panni di Laura troviamo Vanessa Scalera, nota al grande pubblico come la protagonista della fiction Rai “Imma Tataranni–Sostituto procuratore” e recentemente candidata al Premio David di Donatello come migliore attrice non protagonista per il film “L’Arminuta”. La sorella ‘di mezzo’ è impersonata da Anna Ferzetti – reduce dal successo della serie TV di Ferzan Özpetek “Le fate ignoranti” – molto credibile nella parte di Lucia, disincantata e dedita unicamente alla cura di Costanza. Infine, nel ruolo di Costanza c’è Daniela Marra, protagonista di “Esterno notte”, la miniserie sul sequestro Moro diretta da Marco Bellocchio, che a breve sarà presentata a Cannes. 

Le scene si svolgono tutte in casa: la scenografia è sempre la stessa stanza, gli stessi mobili, quasi a ribadire l’immobilità delle gambe di Costanza. Le luci sullo sfondo creano un forte contrasto, staccando il soggetto dal fondo, e favoriscono lo stagliarsi della silhouette degli attori – corpi dinamici in continuo movimento. In scena insieme alle tre attrici troviamo Pier Giorgio Bellocchio, convincente nel ruolo di Carlo, uno strano personaggio che conosce il segreto di Laura e che irromperà nella sua vita, apparentemente per ricattarla. Nel tentativo di riempire il vuoto che sente dal giorno dell’incidente – per aver causato la paraplegia di Costanza e la morte di due ragazzini sconosciuti, – Laura gioca d’azzardo. Tutti i mesi, da due anni, metà del suo stipendio va in fumo per colpa della ludopatia. Carlo chiede l’equivalente dei soldi che Laura si gioca a lotto, in cambio del silenzio – ma qualcosa non torna. 

Più che ai soldi, Carlo sembra interessato al peso che Laura, pur di non confessare la sua colpa alle sorelle, sceglie di portare con sé ogni giorno. La figura di Carlo è avvolta da un alone di mistero – non è possibile capire se sia umano o meno – che lo rende un personaggio ambiguo. Un angelo custode. Oppure un demone che getta il seme della discordia. Sta al pubblico farsi una sua idea, perché Carlo resta un enigma. Regala a Laura la possibilità di realizzare un desiderio impossibile, consapevole che le debolezze umane possono prendere il sopravvento persino sull’amore. Chiaro e forte giunge il messaggio della pièce: quasi mai i desideri sono razionali. Non a caso Gili si è ispirato al film “Stalker” di Andrej Tarkovskij. Laura stessa, convinta che il desiderio che esprimerà sarà la guarigione della sorella, non ha tenuto conto dell’inconscio dei desideri. Scalera si dimostra abile nel rendere visibile il tormento di Laura e il peso che incurva le sue spalle non appena scopre la verità, in un finale decisamente amaro. 

Altra Scena

Vanessa Scalera

OVVI DESTINI
Testo e regia di Filippo Gili

Con Pier Giorgio Bellocchio, Anna Ferzetti,
Daniela Marra, Vanessa Scalera

ass. regia Flavia Rossi
scene e costumi Alessandra De Angelis e Giulio Villaggio
disegno luci Giuseppe Filipponio
musiche Paolo Vivaldi
foto Luana Belli
ufficio stampa Rocchina Ceglia

4 MAGGIO – 15 MAGGIO

ORARI DELLO SPETTACOLO 

martedì-sabato h. 21.00

domenica h. 17.00

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma 

www.salaumberto.com 

tel. 066794753

whatsapp 3459409718

[email protected]

Condividi sui social

Articoli correlati