ROMA – Al Teatro Quirino Vittorio Gassman si è tenuta la presentazione della stagione teatrale 2022/2023 con un’ampia partecipazione della stampa e degli addetti ai lavori, ma anche del pubblico.
“Non solo resistiamo, aperti e funzionanti, ma a Roma oggi siamo i soli” ha esordito l’attore e drammaturgo Geppy Gleijeses. “Siamo il tempio della prosa”. Effettivamente, il Teatro Quirino ha la più vasta offerta di prosa ed è riuscito, grazie alle scelte di chi lo gestisce, a riprendersi dopo la pandemia – a differenza di altri teatri romani che sono stati chiusi. Sul palco insieme a lui l’AD Rosario Coppolino e ovviamente Guglielmo Ferro, con cui Gleijeses condivide la direzione artistica dello storico teatro. Ferro ha sottolineato come questo “essere gli unici” comporti la responsabilità di fare scelte di qualità, affinché al Quirino il pubblico trovi “il meglio del teatro italiano”. Accanto ai direttori artistici sul palco c’era Moreno Cerquetelli, che oltre ad aver curato la rubrica d’informazione teatrale Chi è di scena? ha seguito il Festival dei Due Mondi per il Tg3 dal 1985 al 2016. Da bravo ‘cronista del teatro’, come lui stesso si definisce, ha ripercorso la gloriosa storia del Quirino, dalla fondazione nel 1871 ad opera del Principe Maffeo Sciarra, fino ad arrivare alla scorsa stagione, che ha celebrato i primi 150 anni del teatro. La stagione in arrivo sarà invece dedicata al centenario dalla nascita di Vittorio Gassman, che nel 1945 debuttò proprio in questa Sala. Con il Quirino Gassman ebbe sempre un rapporto privilegiato; non a caso il teatro è intitolato a lui.
A seguire sono stati presentati i 26 spettacoli che compongono il cartellone, da settembre a maggio. Per la rassegna Quirino Contemporaneo è lo spettacolo “Un tè per due regine” con Marilù Prati e Caterina Casini ad aprire le danze; mentre Elena Sofia Ricci curerà la regia della “Fedra” di Seneca. Si entrerà nel vivo della stagione con “Il caso Tandoy” di Michele Guardì, che è stato presentato da lui e dall’attore Gianluca Guidi. Silvio Orlando sarà interprete e regista di “La vita davanti a sé”, adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Romain Gary. Franco Branciaroli sarà “Il mercante di Venezia” con la regia di Paolo Valerio.
Quattro spettacoli pirandelliani: “Così è (se vi pare)” in cui Milena Vukotic sarà diretta da Geppy Gleijeses; “Uno, nessuno e centomila” con Pippo Pattavina e Marianella Bargilli; “Come tu mi vuoi” con Lucia Lavia; e “Il Berretto a sonagli”, interpretato e diretto da Gabriele Lavia che, nel presentare lo spettacolo, ha incantato i presenti con il suo eloquio.
Giampiero Ingrassia e Tosca d’Aquino porteranno in scena “Amori e sapori nelle cucine del Gattopardo”, che immagina cosa accade ai piani bassi di Palazzo Ponteleone, mentre nei saloni soprastanti i ricchi si intrattengono in cene di gala e balli. Andrea Jonasson, interprete eccezionale e vedova di Giorgio Strehler, definita da Geppy Gleijeses come “una delle migliori attrici italiane, pur essendo tedesca”, torna con il dramma di Ibsen “Spettri”. Il Balletto di Roma porterà la danza al Quirino con lo spettacolo “Astor. un secolo di tango” con le musiche di Astor Piazzolla.
Lunetta Savino è protagonista del testo “La madre”, di Florian Zeller; Elena Sofia Ricci sarà nei panni di Alexandra del Lago ne “La dolce ala della giovinezza”, di Tennessee Williams. Veronica Pivetti porta in scena “Stanno sparando sulla nostra canzone” di Giovanna Gra, una ‘black story musicale’.
Carlo Buccirosso è presente in cartellone con “L’erba del vicino è sempre più verde”, uno spettacolo di cui anche i direttori artistici conoscono solo il titolo. Hanno mostrato con un sorriso le note di regia alla platea: la pagina inviata da Buccirosso è bianca. Filippo Dini sarà regista e interprete de “Il crogiuolo”, un testo che Arthur Miller scrisse nel 1953 con l’intento di raccontare il mistero, l’incomprensibile potenza dell’essere umano. Vanessa Gravina e Giulio Corso hanno raccontato in sala “Testimone d’accusa”, il giallo di Agatha Christie in cui saranno diretti da Geppy Gleijeses. E ancora Geppy Gleijeses, insieme al figlio Lorenzo, sarà protagonista di “Uomo e galantuomo”, commedia in tre atti scritta nel 1922 da Eduardo De Filippo.
Guglielmo Ferro dirigerà Pippo Patavina ne “I Viceré”, – tratto dall’omonimo romanzo di De Roberto – ed Enrico Guarneri nel ruolo di Mazzarò, per l’adattamento teatrale della novella di Verga “La roba”. Emilio Solfrizzi sarà per la terza volta nei panni di Argante, protagonista de “Il malato immaginario” di Molière, sempre con la regia di Guglielmo Ferro.
Tra gli ultimi spettacoli c’è “L’Oreste” interpretato da Claudio Casadio, il “Riccardo III” di Paolo Pierobon e “L’ombra di Totò”, un testo di Emilia Costantini sulla storia di Dino Valdi, la controfigura del Principe della risata. Chiude la stagione “Il calapranzi” di Harold Pinter con Simone Colombari e Claudio ‘Greg’ Gregori nelle duplici vesti di attore e regista.
Fortunatamente, nonostante la pandemia, il Teatro Quirino resta una certezza per qualità e varietà delle proposte. Il meglio del teatro italiano in circolazione, come ha detto Guglielmo Ferro.
Per maggiori informazioni, è possibile consultare la programmazione della stagione sul sito del Teatro Quirino.
www.teatroquirino.it