“Il mio angolo di paradiso” in crisi di ispirazione. Recensione

ROMA – “Mamma ti ricordi quando mi masturbavo sempre? E quella volta in cui mi strofinai su quel tappeto e mi mettesti in punizione? E’ l’unica volta in cui ho pensato che eri cattiva”. Questa battuta è il solo guizzo irriverente di una sceneggiatura scialba, impalpabile. Il mio angolo di paradiso, commedia romantica interpretata da Kate Hudson e Gael Garcìa Bernal, per la regia di Nicole Kassell, sa di già visto, di rimasticato. Dire che sia prevedibile equivale a minimizzare.

La star di Almost famous è Marley, una ragazza in carriera, circondata da un caloroso gruppo di amici, single ma molto intraprendente con l’altro sesso. La notizia di un male incurabile cambierà inevitabilmente tutta la sua vita, compreso il rapporto con gli uomini: il dottore che cercherà di salvarle la vita le farà scoprire finalmente anche l’amore.
Il mio angolo di paradiso è un film rassicurante, che offre allo spettatore esattamente ciò che si aspetta di trovare in una storia su una ragazza che si scopre malata e che rivede la sua esistenza. Purtroppo anche i dialoghi e le rarissime intuizioni registiche vanno in questa direzione. Nel cast anche Kathy Bates, che sembra davvero la mamma di Kate Hudson – nella realtà è invece la figlia di Goldie Hown – , Whoopi Goldberg, che interpreta se stessa ma anche Dio, e Treat Williams. Rimandato invece Gael Garcia Bernal, non molto a suo agio con un copione tragico con aspirazioni da commedia brillante

Il mio angolo di paradiso
Regia 
Nicole Kassell
Scritto da
Gren Wells

Con
 Kate Hudson
 Gael García  Bernal 
Kathy Bates
Whoopi Goldberg


 

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