“Le idi di marzo”: quale rapporto tra informazione e potere? Recensione. Trailer

ROMA – Dopo Good night, and good luck, George Clooney torna a indagare sul rapporto tra informazione e potere. Il palcoscenico non è più il giornalismo ma quello della politica.

Nelle Idi di marzo, quinto film da regista e terzo da sceneggiatore per il divo di Hollywood, con un’operazione di svelamento Clooney mette in scena il dietro le quinte di una campagna elettorale in Ohio per la nomination presidenziale nel Partito democratico. I protagonisti sono gli spin doctor dei due candidati: Stephen Morris, enfant prodige della comunicazione politica, membro dello staff del governatore Morris e braccio destro di Paul Zara, il responsabile della campagna, e Tom Duffy, lo stratega dello sfidante Pullman. La competizione è feroce e chi gioca più sporco riesce a vincere.

L’agone politico che dipinge Clooney è fatto di menzogne, tradimenti e ricatti. Chi sa di più dispone di un’arma potentissima per tenere le redini del gioco, spostare le pedine sullo scacchiere della sfida e controllare persino chi sembra il più potente di tutti. La lealtà non è bandita ma risulterà la grande sconfitta in un gioco in cui si entra idealisti e si esce oltremodo scaltri e feroci. Il potere corrompe, dunque. Il film è tratto dalla pièce teatrale Farragut North di Beau Willimon, un giovane scrittore impegnato nel 2004 nella campagna elettorale dell’attuale governatore del Vermont Howard Dean. La verosimiglianza delle Idi di marzo è assicurata pertanto dall’esperienza personale di Willimon che ha collaborato alla sceneggiatura con lo stesso Clooney e Grant Heslov. «Il fatto di infrangere la legge, manipolare il processo democratico, gli accordi dietro le quinte e i giochi di potere è tutto vero», ha detto Willimon.

 

Fortunatamente il film non si sporca le mani con la retorica pur essendo un saggio sui mali della politica, ovunque identica a se stessa. Il ritmo è teso, da thriller politico e non mancano battute taglienti che solo un gruppo di personaggi così astuti può partorire. In concorso all’ultima edizione del festival di Venezia ha un cast all star: oltre a Clooney, che si è ritagliato un ruolo assente nel testo teatrale ovvero quello del governatore, ci sono Ryan Gosling, Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, Marisa Tomei e Evan Rachel Wood, nel ruolo di una giornalista del New York Times e di una stagista della squadra del candidato Morris.

Le idi di marzo

Scritto da George Clooney, Grant Heslov e Beau Willimon
Liberamente tratto dall’opera teatrale Farragut North di Beau Willimon
Regia di George Clooney
Con Ryan Gosling, George Clooney, Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood e Jeffrey Wrught

Dal 16 dicembre al cinema

Le idi di marzo – trailer ufficiale

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