LIDO DI VENEZIA – “L’occhio irriverente di un archivio espanso. L’AAMOD verso i 40 anni dalla fondazione” è una iniziativa, fatta durante la mostra di Venezia di quest’annonella quale sono stati svelati i titoli, gli autori e le autrici dei progetti finalisti della IX edizione del Premio Cesare Zavattini, indetto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, del quale è presidente il giornalista e saggista, già parlamentare, Vincenzo Vita.
La selezione è stata comunicata dalla coordinatrice del Premio Zavattini, Aurora Palandrani
La Giuria, presieduta da Roland Sejko, e composta da Benni Atria, Monica Maurer, Ivelise Perniola e Alessia Petitto, ha apprezzato la qualità, la varietà di temi e approcci al materiale filmico di repertorio dei quasi 90 progetti esaminati ed ha designato quali finalisti i seguenti nove progetti:
Sechs monate sommer. Sei mesi d’estate di Claudio Cesaroni, una storia di emigrazione in Svizzera vista con gli occhi di un bambino;
In un soffio. Empty vessels di Noemi Greco, una rilettura della memoria familiare attraverso materiali d’archivio privati;
Com’era qui, com’eri tu, quando non c’ero io di Meriam Jarboua, che ha l’intento di ricostruire l’immagine dei propri genitori immigrati, prima della propria nascita;
Echi di memoria di Alessandro Guerriero, rievocazione del terremoto dell’Irpinia attraverso due testimoni e archivi fotografici d’autore;
Giocare a fare la guerra di Anita Ricci, Marco Rossi, Michele Rodolfi, ricerca intorno a un Combat film finto, che ha causato la distruzione di un paese vero;
Isterìa in un vestito a fiori di Marija Stefanija Linuza, riflessione sul matrimonio e l’etica della vita sessuale a partire dalle idee della scrittrice femminista lettone Ivanda Kaija;
Milano infetta. Gli anni del Virus di Tommaso Cohen, che rievoca lo sgombero dello spazio occupato Virus di Milano e la nascita movimento punk;
Noialtre di Michele Sammarco, che intesse racconti, vissuti e storie di donne della pianura veneta;
La donnaccia della rupe di Cairano di Diego Capone, che racconta un paese e il pregiudizio sul mondo femminile, mescolando immagini del film “La donnaccia” (1965) di Silvio Siano, del suo backstage e delle interviste a testimoni.
La Giuria, inoltre, ha designato quali uditori del Workshop di formazione e sviluppo Giovanni Mauriello, Riccardo Calisti, autori di Dissonanza, una giornata a Torpignattara, tra passato e presente, per raccontarne la sua ricchezza etnica e le sue contraddizioni, e Martina Bertuccio, autrice di Briciola,in cui rilegge criticamente il gioco di potere che si instaura tra madre e figlia attraverso lo strumento del film familiare.
Gli autori e le autrici dei progetti selezionati potranno partecipare gratuitamente al Workshop di formazione e sviluppo previsto dal Premo, il cui primo appuntamento è per 14 settembre 2024.
Dalle 11 alle 13, si terrà un incontro con il direttore Antonio Medici e nel pomeriggio, dalle 14 alle 17, con i tutor Luca Onorati (montatore e regista), Giovanni Piperno (regista e direttore della fotografia) e Chiara Ronchini (regista). Il giorno dopo, domenica 15 settembre, dalle 10 alle 14 si terrà il primo incontro del percorso di formazione, con il prof. Giacomo Ravesi (Università Roma Tre), sul documentario di creazione contemporaneo.
Gli incontri si terranno presso la Sala Zavattini della Fondazione Aamod, in via Ostiense 106, Roma.
Il presidente Vincenzo Vita, durante la conferenza, ha illustrato i progressi fatti in questi anni di perseverante attività. In considerazione di ciò ha dichiarato che farà il possibile affinché l’AAMOD alzi il livello della sua categoria alla stregua delle grandi istituzioni italiane, sottolineando: “Sono convinto che l’archivio, per tutto il lavoro portato avanti, meriti di entrare nella serie A delle nostre istituzioni”.
Sottolinea Vincenzo Vita: Come si vede, la vecchia talpa dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico scava. Finalmente, sono divenute manifestazioni stabili attività che hanno interpretato il rilancio delle politiche culturali della Fondazione in questi ultimi anni. Continuiamo a pensare che il lavoro intellettuale non sia assoggettabile a mere logiche mercantili. Anzi. Le differenze sono il sale e la molla della creatività. L’Archivio ha i piedi ben posati nella tutela della memoria e – tuttavia – guarda senza timore all’epoca dell’intelligenza artificiale. Il faro è stato e sempre sarà l’applicazione della Costituzione antifascista.
Sono stati ricordati Il progetto e le forme di un cinema politico (convegno/rassegna); l’arena estiva L’Aperossa, con uno spazio dedicato alla costellazione UnArchive, insieme di iniziative di formazione, produzione e promozione, rivolte, in modo specifico, al riuso creativo delle immagini. Attività, che secondo le ultime correnti di pensiero da Erich Fromm a Danilo Dolci, sono imprescindibili per la formazione di uomini di pace.
Giuseppe Giulietti giornalista, sindacalista, già parlamentare della Repubblica italiana, attivista politico noto, è intervenuto con passione per leggere e invitare a firmare l’appello lanciato dal sindacato Europeo dei giornalisti, per chiede di consentire l’ingresso a Gaza delle croniste e dei cronisti che sono stati lasciati fuori dal muro.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche la fondatrice Paola Scarnati e l’esecutivo dell’AAMOD, Aurora Palandrani, Matteo Angelici e Luca Ricciardi. Presenti inoltre Rossana Rummo, Laura Delli Colli, Gabriella Gallozzi e la nota attrice Ottavia Piccolo, da tempo impegnata nel sostegno dei diritti civili. che ha aiutato a diffondere attraverso i social l’appello affinché i giornalisti possano entrare a Gaza: “Se riusciamo a vedere cosa succede forse possiamo fare qualcosa”