Alle Giornate degli Autori della Mostra del cinema di Venezia, nella sezione “Notti Veneziane” è stato presentato il nuovo film della regista napoletana Antonietta de Lillo, prodotto da Marechiarofilm con il contributo del Mic, della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania.
“L’occhio della gallina” – questo il titolo della pellicola – è un autoritratto della regista, sceneggiato da lei stessa con Laura Sabatino e con il contributo di Alice Mariani.
Con questo film De Lillo narra, in prima persona, l’ingiustizia avvenuta ai suoi danni nel mondo del cinema italiano. Intervengono nel documentario insieme a De Lillo l’attrice Maria De Medeiros, Carolina De Lillo Magliulo, Elisabetta Giannini, Alice Mariani, Marcello Garofalo, Luca Musella e Adele Pandolfi. De Lillo ripercorre, in compagnia di questi “testimoni”, quarant’anni di carriera. Dai reportage fotografici al giornalismo, fino ad arrivare al cinema con il primo lungometraggio “Una casa in bilico”, diretto con Giorgio Magliulo nel 1985.
Poi, nel 2004 a Venezia viene presentato “Il resto di niente”, tratto dall’omonimo romanzo di Enzo Striano, che ricostruisce gli eventi della rivoluzione napoletana del 1799 attraverso gli occhi della nobile portoghese Eleonora de Fonseca Pimentel, donna anticonformista, separata e direttrice del “Monitore napoletano”. Il film riceve tre candidature ai David di Donatello, cinque ai Nastri d’Argento e vince il Premio Flaiano come migliore sceneggiatura.
Ciononostante, la pellicola resta sullo sfondo e non arriva mai al grande pubblico, per via della cattiva distribuzione, contro la quale la regista ha ingaggiato una battaglia legale durata anni. “Per la prima volta mi sono sentita una minoranza” sono le parole che De Lillo sceglie di usare davanti alla telecamera, sottolineando come prima di allora non avesse mai davvero percepito lo svantaggio di essere una regista donna – il genere è un elemento che, secondo De Lillo, ha avuto un certo peso nell’ambiente ostile che percepiva intorno a sé.
Tutto questo l’ha allontanata dalla realizzazione di film di finzione, avvicinandola alla realtà del Film Partecipato e l’ha portata a creare la casa di produzione Marechiarofilm nel 2007. A vent’anni dall’inizio di un iter giudiziario infinito, Antonietta De Lillo ripercorre, passo per passo, la vicenda che l’ha portata, proprio perché ostracizzata, a desiderare di ribaltare la prospettiva, per guardare le cose “al contrario” come fa l’occhio della gallina, che si chiude dal basso verso l’alto.