Venezia 2022. Classici fuori Mostra: “ Il giorno della civetta” di Damiano Damiani

Per “italianizzare” l’Alto Adige Mussolini fece trasferire fra quei monti poliziotti e carabinieri meridionali, ma anche maestri di scuola, pompieri e impiegati pubblici di ogni grado. Il risultato fu l’ulteriore approfondirsi del fossato già esistente fra la locale popolazione di lingua tedesca e i malcapitati “terroni”, di fatto deportati dai lontani paesi di origine.

Per combattere la mafia lo stesso Mussolini mandò in Sicilia il prefetto Mori, più recentemente toccò al generale Dalla Chiesa affrontare il problema e tragicamente chiuderlo al costo della vita. 

 Damiano Damiani, regista veneto di puntuale impegno sociale, si è rifatto al cliché del carabiniere meridionale spedito in un paesino siciliano dove la mafia agricola ha fatto fuori un avversario per ovvi motivi di interesse criminale. L’uccisione da “lupara bianca”, cioè la sparizione della vittima e del suo cadavere, viene fatto passare per un delitto d’onore (in quegli anni l’assassino se la poteva cavare con una condanna ad anno e mezzo di galera) e il povero tenente fatica a muoversi nel labirinto paesano di omertà. Con l’aiuto affettuoso della bellezza locale, una Claudia Cardinale in gran forma, riuscirà a stabilire la verità ma non a colpire i responsabili perché ad un certo punto dell’indagine viene inopinatamente trasferito. Ancora una volta contro la giustizia ha vinto l’omertà mafiosa, il piatto della bilancia è irrimediabilmente sbilanciato. 

Tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, che descrive un analogo caso di delitto di mafia, è un film amaro, soprattutto per la irridente conclusione: sarà per questo che la commissione di censura, allora in piena attività pensò bene di vietarlo ai minori di 18 anni, non per il generoso décolleté della Cardinale, ma per l’ignobile morale che diffonde: contro la mafia non c’è tenente (o generale) dei carabinieri che possa farcela. Uno spettacolo, questo si, da non mostrare alle giovani generazioni.

Un cast internazionale ben assortito: Franco Nero è il bravissimo protagonista, Lee J. Cobb l’efficacissimo boss mafioso, Serge Reggiani un bravo caratterista. Della Cardinale c’è da dire che non è soltanto molto bella ma anche piuttosto brava con intensa espressività. Scelto fra i classici fuori Mostra, nell’ambito del Festival del Cinema Ritrovato, il film è in proiezione alla sala Rossini di Venezia il 21 aprile in una versione restaurata, come sempre al meglio, dalla benemerita Cineteca di Bologna.

IL GIORNO DELLA CIVETTA (112’)
di Damiano Damiani
con Franco Nero, Claudia Cardinale, Rosemma Concetta Lo Pipero , Lee J. Cobb, Tano Cimarosa, Serge Reggiani
Italia, 1968
Restauro a cura di Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con Compass Film
Con il sostegno del Ministero della Cultura
Presenta Francesco Zucconi

  • 21 APRILE 2022 ORE 19:00
  • CINEMA ROSSINI, VENEZIA
  • INGRESSO CON BIGLIETTO

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