Premio Gorky. Vincono Niccolò Ammanniti e Claudia Zonghetti

CAPRI – Si è conclusa nella suggestiva cornice della Certosa di San Giacomo a Capri la terza edizione del Premio Gorky, il prestigioso concorso letterario internazionale nato nel 2008 con l’intento di valorizzare i rapporti culturali tra Italia e Russia nell’ambito della letteratura e della traduzione letteraria.

Vincitori del 2011 sono lo scrittore Niccolo’ Ammaniti (sezione “autori”) e Claudia Zonghetti (sezione “traduttori”) insieme alla giovanissime Simona Nicoli ed  Ekaterina Golovko, premiate per gli eccellenti lavori realizzati nell’ambito del concorso riservato ai giovani traduttori esordienti. Un riconoscimento speciale è stato consegnato alla cantante lirica Cecilia Bartoli “per il rilevante contributo allo sviluppo della cultura mondiale”: dopo essere stata insignita con prestigiosi premi in Italia, Spagna, Francia, Germania e Danimarca, nel 2012 Cecilia Bartoli assumerà la carica di direttrice artistica del Festival di Salisburgo.

Visibilmente commosso Niccolo’ Ammaniti – attualmente al lavoro per la sceneggiatura del film tratto dall’ultimo romanzo Io e te che avrà la regia di Bernardo Bertolucci: Io non ho paura (Einaudi, collana Stile libero, Torino 2001) è la prima opera da lui scritta, ed ivi premiata, ad essere stata tradotta in russo (Moskva, Makhaon, 2005), recentemente riedita presso l’editore moscovita Inostranka nel 2011. A consegnargli il premio il presidente della giuria russa, lo scrittore Viktor Erofeev.
Sorpresa ed emozione anche per Claudia Zonghetti, già traduttrice di numerose opere di autori russi classici, di autori del periodo sovietico e di vari esponenti della letteratura contemporanea: la sua traduzione di Vi?era. Antiromanzo di Varlam ?alamov, riconosciuto come una delle opere centrali della cosiddetta “letteratura dei lager”, è risultata la migliore anche per la giuria italiana capitanata dal Prof. Giovanni Bogliolo.

Soddisfatto l’ideatore e organizzatore del premio, Ing. Antonio Crispino, che ha ricordato come la cultura sia il primo fondamentale momento di conoscenza tra due nazioni distanti a cui possono seguire anche importanti scambi imprenditoriali internazionali, ma solo se si stabiliscono appunto dei dialoghi interculturali.

Sull’importanza della traduzione si è invece soffermato il conduttore della serata, Michele Mirabella, che ha ricordato come il tempio del teatro italiano del dopoguerra, il Piccolo di Milano condotto da Giorgio Strehler e Paolo Grassi, abbia inaugurato le proprie stagioni proprio grazie ad un’opera di Maksim Gorky, I bassifondi, segnale di affinità tra due popoli nei confronti di un autore rivoluzionario e al contempo profondo.

Presenti in sala anche il neo-sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali, senatore Riccardo Villari, l’Ambasciatore della Federazione russa in Italia, Aleksey Medov, il sindaco di Capri Ciro Lembo e una cospicua delegazione russa composta da familiari dello stesso Gorki, tra cui la signora Marfa Peshkova, figlia del figlio dello scrittore.

Per il futuro la città di Capri – ha affermato il sindaco – rinforzerà ulteriormente i rapporti con la Russia, a partire dal mese di maggio 2012, che sarà interamente dedicato ad iniziative improntate a tutti i più significativi esponenti culturali russi che soggiornarono nell’isola per ispirare il proprio lavoro. Per il momento – e per tutti i mesi estivi  – è in corso una mostra fotografica, nei pressi della Certosa, sugli anni dell’esilio caprese di Gorky, con immagini (alcune delle quali inedite) provenienti dalla casa madre di Mosca. Infine una targa di mosaico, realizzata dal noto pittore russo Rustam Hamdamov, è stata collocata nei pressi dei Giardini di Augusto ed ha inaugurato, alla presenza di istituzioni locali e diplomazie internazionali, una nuova strada caprese, via Maksim Gorky.

L’appuntamento è per il prossimo anno a Mosca per un nuovo speciale evento organizzato dall’Associazione di promozione sociale Premio Gorky.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe