Tale ragionamento, in teoria irreprensibile, si scontra però con una realtà che, come denunciamo da tempo, è ancora ben lontana dal seguire le sane logiche di mercato.
Di fronte ad una lieve ed ancora inadeguata diminuzione dei prezzi dei carburanti (secondo i calcoli dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori vi sono ancora 11 centesimi di troppo sul prezzo della benzina), non vi è stato alcun ritocco al ribasso dei prezzi, come ci si sarebbe aspettati.
È la solita vecchia storia della doppia velocità. L’andamento dei prezzi dei carburanti ha fatto scuola: i prezzi si adeguano sempre al rialzo, ma faticano enormemente a scendere anche di pochi centesimi quando i costi di produzione o di trasporto sono in diminuzione.
Seppure gravemente sottostimato, in ogni caso, il tasso di inflazione a tali livelli comporta pesanti ricadute per le famiglie: solo nel settore alimentare l’aggravio sarà di +224 Euro annui a famiglia.
Tutto questo accentuerà la già grave caduta del potere di acquisto delle famiglie (-13,2% dal 2008 ad oggi), alimentando la contrazione dei consumi che, come stimato dal nostro Osservatorio, a fine anno si attesterà al -5%.
E’ urgente che il Governo si decida ad affrontare in maniera determinata questa situazione, avviando seri controlli sull’andamento di prezzi e tariffe, per porre fine alle evidenti speculazioni in atto.
Inoltre è fondamentale cancellare l’improponibile aumento dell’IVA dal prossimo anno, che avrà effetti disastrosi sui bilanci delle famiglie e sull’intera economia.
All’opposto, per una vera ripresa, è necessario disporre misure di rilancio del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati, a partire da un’immediata detassazione delle tredicesime.