Le Pmi puntano all’efficientamento energetico

Oltre un’impresa su due (54,1%) ha realizzato almeno un intervento. È quanto emerge da un sondaggio commissionato da EnergRed.com-E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle aziende italiane all’International Center for Social Research (Icsr). 

La percentuale sale all’80% in Lombardia, prima regione davanti a Veneto (72%) e Lazio (70%) e seconda, dietro alla Puglia, nelle implementazioni di sistemi fotovoltaici per alimentare il fabbisogno energetico. Dall’analisi di EnergRed.com, Milano con le sue 50mila imprese green vale il 6,25% del totale nazionale, seguita – a livello regionale – da Brescia con 24 mila imprese (3%) e da Monza e Brianza con 21 mila imprese (2,63%).

In base ai dati raccolti, a ogni regione è stato attribuito un valore, un coefficiente “green”: sul podio Puglia (0,94), Lombardia (0,93) ed Emilia-Romagna (0,75).

“Lo studio si è proposto di sondare il livello di alfabetizzazione sulle rinnovabili nel segmento Pmi e più nello specifico di rilevare il grado di conoscenza del Seu, il Sistema Efficiente di Utenza che consente ad un produttore di vendere energia elettrica direttamente ad un utilizzatore e che è oggi un indicatore importante per valutare il grado di conoscenza in questo ambito” spiega Moreno Scarchini, ceo di EnergRed. 

A questo proposito, scopriamo che solo il 6,7% delle imprese conosce il Seu, dimostrando così un bassissimo grado di “alfabetizzazione energetica”. Va meglio in Lombardia e nel Lazio, dove rispettivamente il 19% ed il 16% degli intervistati dichiara di conoscere il Sistema Efficiente di Utenza. Certo è che la ‘coscienza verde’ delle Pmi italiane è elevatissima, spiega il sondaggio.

E cospicuo è anche il numero di aziende che hanno fatto ricorso ad una qualche forma di fotovoltaico (38,1%), confermando che la Pmi italiana è davvero ‘Green Conscious’.

Nell’ambito dell’efficienza energetica la Pmi si dimostra molto attenta all’ambiente: il numero di interventi – includendo ogni tipo di iniziativa, anche solo la formazione o l’organizzazione – è molto elevato: si arriva addirittura all’83,7% per il settore delle costruzioni, al 82,7% per il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ed al 75,3% per il settore delle attività manufatturiere.

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