Pensione. Accontentarsi e lavorare per migliorare. Capitolo 4

ROMA – Una volta che si è presa piena coscienza di quale sia la propria capacità di risparmio si è già fatto un grosso passo avanti, adesso però bisogna farne un altro, forse più piccolo ma certamente più difficile sotto il profilo psicologico.

Bisogna infatti rendersi conto di ciò che si potrà realmente realizzare e di ciò che resterà un bel sogno da cullare nelle fredde notti d’inverno. Di ciò per cui si può lavorare o risparmiare e di ciò che si potrà delegare alla eventuale schedina del super enalotto. Questo è, purtroppo, un punto ostico ed antipatico.

Se pagate 10.000 euro annui di fitto per la casa dove abitate attualmente e risparmiate 3.000 euro all’anno, che non sono pochi e fanno 250 euro al mese, ed avete già messo da parte 20 o 30.000 mila euro, è inutile che vi illudiate  di potervi permettere un appartamento di 150 metri quadrati ai Parioli, a meno che non riusciate a far decollare i vostri redditi, e di conseguenza la quota che riuscite mensilmente a mettere da parte, i vostri risparmi non potranno mai fare miracoli. Se proprio desiderate così tanto una casa molto grande e bella in un quartiere molto chic dovrete lavorare sugli introiti, sulla vostra professione e sulla vostra carriera, sempre che riteniate che ne valga la pena e che ce ne sia la possibilità. Altrimenti dovrete fare la pace con voi stessi e accontentarvi. Un quartiere un po’ meno chic, una casa un po’ meno grande e bella.
E’ inoltre necessario ricordarsi che è comunque necessario accontentarsi almeno un po’ nel corso della fase della propria vita in cui ancora si svolge la propria attività professionale, almeno quel po’ che basta per poter avere risparmio ed un accumulo progressivo che verrà utilizzato al cessare della attività, al momento della pensione, quando si disporrà di un reddito decisamente inferiore a quello precedentemente disponibile.
Se guadagni 1.200 euro mensili e sai che avrai una pensione che sarà all’incirca di 750 euro mensili sarai costretto oggi a mantenere un tenore di vita corrispondente ad un livello inferiore a quello del tuo attuale reddito perché sarai costretto ad accumulare qualche soldo per integrare la tua pensione quando cesserai il lavoro, in altre parole sarai costretto a fissare il tuo tenore di vita ad un livello compreso tra il tuo reddito attuale ed il tuo reddito atteso da pensionamento.

In estrema sintesi è necessario ottimizzare i propri consumi e massimizzarne le relative utilità avendo come orizzonte temporale la vita intera, ovvero  fissarsi come obiettivo un tenore di vita che risulti sostenibile nell’intero arco della propria vita.
C’è però la possibilità ben concreta che quello che viene fuori da questa presa di coscienza non ci piaccia.
E’ oggettivamente un problema, cui si può rispondere quasi esclusivamente modificando le proprie aspettative di reddito, ovvero adottando una delle numerose forme di investimento sul proprio futuro che possano portare ad attendersi un aumento del proprio reddito, un aumento del reddito della propria famiglia o un aumento del reddito familiare disponibile.
Ad esempio investendo nella propria formazione, nelle proprie capacità tecniche e linguistiche, oppure affrontando il trasferimento in un’altra città o in un altro paese in cui le nostre abilità siano più ricercate potremo attenderci un miglioramento del nostro livello di reddito. Investendo sulla formazione del proprio partner in maniera da aiutarlo a trovare un lavoro o da aiutarlo a trovare un lavoro migliore potremo avere un aumento del reddito familiare, mentre l’investimento sulla formazione dei propri figli, oltre ad essere un gesto di puro amore genitoriale, aiuta i propri discendenti a rendersi autonomi economicamente così da non avere necessità di aiuti nel prosieguo della loro vita comportando in tal modo un aumento del reddito familiare disponibile.
Non è certo fantasticando di investimenti fortunosi e di rendimenti mozzafiato che si costruisce un futuro, anche nel terzo millennio gli edifici più solidi vanno costruiti una pietra alla volta.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe