Sinai. Ancora traffico di esseri umani

ARISH –  Nello scorso mese di luglio, il trafficante Abu Sania di Arish ha ucciso a sangue freddo tre giovanissimi eritrei, sotto gli occhi dei compagni di prigionia.

Altri tre giovani eritrei hanno perso la vita pochi giorni dopo, in seguito a percosse e indicibili torture, presso il covo di Abu Musa. Ieri mattina i predoni che gestiscono i campi di prigionia di Mahdia, Shabana, Masoura e Aljoura e che collaborano con il terrorismo islamico nel Sinai e nella striscia di Gaza hanno assassinato Shick Khalaf Al Menae e suo figlio di 17 anni. Shick Khalaf Al Menae era parente del difensore dei diritti umani nel Sinai di etnia beduina Shick Mohammed Ali Al Menae, già minacciato di morte dai trafficanti. Shick Mohammed Ali Al Menae appartiene alla tribù Sawarka, tristemente nota per i suoi membri dediti al commercio di armi, schiavi e organi umani, criminali e membri di punta del movimento terroristico conosciuto come Hamas. Sempre ieri, secondo le informazioni che ci trasmette l’attivista egiziano Hamdy Al-Azazy, 14 africani subsahariani sono stati arrestati dalle forze di polizia dopo essere fuggiti da un covo di trafficanti, in seguito all’Operazione Eagle. Nei giorni scorsi altri 30 eritrei erano evasi da un campo di prigionia beduino, sempre in conseguenza delle azioni militari condotte dall’esercito egiziano contro i terroristi del Sinai.

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