Cannes 75. Parte tra echi di guerra e attese di una Palma stavolta al posto giusto

CANNES (nostro inviato) L’attore Forest Whitaker sarà l’ospite d’onore alla cerimonia di apertura del 75° Festival di Cannes.

Whitaker riceverà una Palma d’oro onoraria, per la sua brillante carriera artistica e l’impegno discreto ma assertivo nelle azioni umanitarie del nostro tempo. Il film prodotto da Forest Whitaker “In nome della pace” (Au nom de la Paix), diretto da Christophe Castagne e Thomas Sametin, si vedrà mercoledì 18 maggio in una proiezione speciale. Coupez! (Final Cut) è la pellicola che apre l’edizione di quest’anno. Opera che ha fatto parlare molto di sé perché il suo titolo è stato cambiato, in quanto il precedente “Z (comme Z)” poteva trarre in inganno sull’appoggio del festival all’esercito russo, equivoco che Cannes ha preferito fugare. “Coupez!” del francese Michel Hazanavicius in realtà è una innocente commedia fuori concorso sugli zombies.

Sulla Croisette si aspettano Tom Cruise per Maverick e Lady Gaga in un’apparizione a sorpresa per cantare la colonna sonora del film il 18 maggio. Quest’anno a ricevere il Women in motion award il 22 maggio è il Premio Oscar Viola Davis, attivista e grande talento.  Christina Aguilera e Ricky Martin si esibiranno all’ amfAR Gala, il 26 per raccogliere fondi contro la lotta all’AIDS. Negli “Incontri con…”, ovvero i rendez vous tra artisti e pubblico del Festival, ci saranno l’attore spagnolo Javier Bardem, la regista, attrice e sceneggiatrice francese Agnès Jaoui, l’attore danese Mads Mikkelsen e la regista e sceneggiatrice italiana Alice Rohrwacher. 

Oltre alle proiezioni della Selezione Ufficiale, agli incontri e agli eventi che si tengono al Palais des Festivals, ogni giorno alle 21:30, il Festival di Cannes si reinventa dopo il tramonto e trasforma la spiaggia di Macé sulla Croisette, situata di fronte all’Hotel Majestic, in un ambiente ad accesso gratuito dove, tra gli altri, si possono vedere film che hanno fatto la storia del cinema: il Padrino,E.T. l’extraterrestre, Jim Carrey in The Truman Show,  omaggi a Christophe, Jean-Paul Belmondo, Gérard Philipe e Peter Bogdanovich

Ma il festival sta per partire anche tra echi di guerra che arrivano con vivida chiarezza sulla Croisette. Immagini che susciteranno molta emozione grazie alla potenza del grande schermo: come è noto il regista lituano Mantas Kvedaravičius, a cui dobbiamo Barzakh (2011), Mariupolis (2016) e Partenone (2019), è stato assassinato dall’esercito russo all’inizio di aprile a Mariupol. La sua fidanzata, Hanna Bilobrova, che lo ha accompagnato, ha potuto raccogliere il suo girato e ricomporlo insieme a Dounia Sichov, la direttrice di Mantas. Ora è un film che si chiama Mariupolis 2, e il festival di Cannes ha ritenuto importante mostrarlo al pubblico: Mariupolis 2 sarà proiettato giovedì 19 maggio alle 11:30 nella sala Buñuel e venerdì 20 maggio alle 11 nella sala Agnès Varda. Per intenderci la sala Agnès Varda è quella che fino allo scorso anno aveva il nome di “Salle du Soixantième”, situata sul tetto del Palais, nel 2007 intitolata alla 60° edizione della kermesse, dal 2022 dedicata alla grande regista francese.

L’Italia sarà in gara per la Palma d’oro con Nostalgia di Mario Martone tratto dal romanzo di Ermanno Rea e con protagonista Pierfrancesco Favino. Nella stessa competizione lo sfiderà la connazionale Valeria Bruni Tedeschi col suo film francese Les Amandiers. In corsa per la Palma d’oro, interpretato da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, è il film Le otto montagne dal libro di Cognetti regia di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. La giura che assegnerà l’ambita palma ha come presidente il noto attore francese Vincent Lindon, che nel 2021 è stato tra gli interpreti di Titane, il brutto film della francese Julie Ducornau premiato con la Palma d’oro da una giuria presieduta da Spike Lee. In giuria con Vincent Lindon quest’anno ci sono il regista iraniano Asghar Farhadi, l’attrice italiana Jasmine Trinca, il regista statunitense Jeff Nichols, l’attrice e regista inglese Rebecca Hall, l’attrice indiana Deepika Padukon, l’attrice svedese Noomi Rapace, il regista francese Ladj Ly e infine il regista norvegese Joachim Trier.  Se è vero quel che diceva Federico Fellini: “Criticare non è distruggere, ma ricondurre un oggetto al giusto posto nel processo degli oggetti” si spera e ci si aspetta che la giuria del 2022 non faccia scelte avventate ma sappia mettere il film giusto al posto giusto. 

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