ROMA – E’ questo il vero giornalismo cosiddetto da “prima linea”, in cui solo una certa stampa è in grado di divulgare immagini esclusive che dovrebbero aiutare gli investigatori alla ricerca della verità?
Viene da chiedersi come mai solo la lastampa.it pubblica una foto piuttosto sfocata , nella quale non si vede neppure il volto di colui che avrebbe dovuto premere il pulsante per azionare la bomba. Qual’è lo scopo di questo cosiddetto “scoop” in un momento così delicato in cui emergono un’infinità di ipotesi sul come e sul perchè sia accaduto una tragedia simile? In un frangente in cui anche le Procure che indagano con una certa riservatezza hanno visioni differenti?
La risposta non è data a sapere. Tuttavia viene da domandarsi se l’autorevole stampa.it sia diventata improvvisamente un organo divulgativo del orpo investigativo. Ma se così fosse, il volto sarebbe stato reso visibile in modo che il presunto attentatore potesse essere riconosciuto da chi osserva l’immagine. Invece nulla di questo. La Stampa scrive testualmente: “Pubblichiamo un’immagine del presunto autore della strage di Brindisi, ripreso nel momento in cui starebbe attivando il telecomando che ha innescato la bomba alla scuola Morvillo-Falcone. Il fotogramma proviene dal video a disposizione degli inquirenti, di cui ha parlato stamani il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli. “Sono immagini terribili”, ha commentato il procuratore, spiegando che ritraggono un uomo in giacca, di età presunta di 50-55 anni, che alle 7:37 provoca l’esplosione. Abbiamo sfocato i tratti del volto dell’uomo – qui ritratto in apparenza con una mano in tasca mentre esegue l’attentato – per non compromettere le indagini in corso mirate a identificarlo.”
Insomma non si riesce a capire dove sia l’esclusiva. Oppure questo è il solo modo per comunicare agli altri cronisti che “noi in Procura siamo più importanti degli altri e abbiamo quello che voi non avete”.