Ciampino. Municipalizzata in vendita ai privati, i lavoratori chiedono certezze

CIAMPINO – Sono preoccupatissimi i 350 lavoratori  della municipalizzata Ambi.en.te del comune di Ciampino che oggi si sono dati appuntamento ad un presidio,  indetto dall’Unione sindacale di Base al quale ha partecipato anche Rifondazione Comunista, davanti alla sede del Municipio contro la vendita dell’azienda.

Ambi.en.te, società definita pilota per quanto concerne la raccolta differenziata,  serve complessivamente 11 comuni limitrofi per un bacino di 150 mila utenze, ha un attivo di 400 mila euro  – secondo le stime rilevate dal sindacato –   ed ha pure investito 21 milioni di euro.
“Allora perchè hanno deciso di vendere?”, si chiedono i lavoratori preoccupati per la loro sorte, visto che alcuni di loro hanno un contratto a tempo determinato che scadrà esattamente il 31 dicembre 2012, mentre dal primo gennaio 2013 l’80% di  Ambi.en.te  finirà in mano ai privati. Coincidenza? No, secondo l’Usb che in una nota evidenzia un certo timore per le ricadute occupazionali e salariali che un’operazione di questo genere potrebbe provocare. Ma c’è dell’altro perchè i lavoratori lamentano dei punti poco chiari su tutta la vicenda. Eppure proprio nel comune di Ciampino questa società ha raggiunto una quota di raccolta differenziata soddisfacente: parliamo di un abbondante 65% che potrebbe addirittura migliorare. Insomma, un vero patrimonio sia per il territorio che per la cittadinanza.

L’amministrazione dal canto suo ha tenuto a precisare che la volontà di porre in vendita delle quote della Società Ambi.en.te. era già stato comunicato a tempo debito ai sindacati durante due incontri.
“Siamo tutti consapevoli che sia l’azienda che i dipendenti, – ha fatto sapere in una nota il sindaco di Ciampino Simone Lupi – rappresentino un patrimonio di tutti, così come l’eccellenza che il nostro Comune ha raggiunto per il servizio di raccolta differenziata sia stata conseguita anche per loro merito. In un momento di crisi così grave non abbiamo mai pensato di mettere in discussione il lavoro di nessuno, piuttosto questo sarà il primo requisito che chi compra dovrà rispettare”.
 
Fanno eco alle parole del primo cittadino quelle di Giovanni Terzulli, Assessore alle Risorse Economiche e ai Rapporti con le Società Partecipate, il quale ha sottolineato che “sono state date ampie rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali e delle condizioni di lavoro dei dipendenti di Ambi.en.te. S.p.A. “.
Tempestiva la replica dell’Usb che nutre forti dubbi sulla linea  intrapresa dall’amministrazione comunale. “I lavoratori non hanno bisogno di precisazioni, bensì di certezze”.
“Il sindaco Lupi ha perso un’occasione per confrontarsi con i lavoratori durante il presidio”, riporta una nota del sindacato. “La necessità di rendere visibile il dissenso che serpeggia  tra i dipendenti non è una volontà politica, ma una questione prettamente sindacale.” E infine: sostiene il sindacato “la recente storia insegna che  tutte le privatizzazioni di questo paese vengono presentate come la panacea di tutti i mali e poi finiscono per registrare un impatto negativo sul fronte occupazionale e salariale.”
Ancora rimane top secret quanto potrà arrivare nelle casse comunali del comune se Ambi.en.te. sarà venduta. E c’è già chi vocifera che ci sia un’acquirente. “Potrebbe essere il re della monnezza”, ci confida un dipendente. “Certo ingegnere Cerroni”.

Condividi sui social

Articoli correlati