Ilva Taranto. Oggi si decide sull’Aia. Il 30 settembre prescrizioni ambientali

ROMA – «Si terrà oggi una riunione» al ministero dell’Ambiente «che serve a dare una impostazione forte sui gruppi di lavoro che dovranno affrontare i vari temi dell’Aia che fissa le prescrizioni ambientali e di salute che l’azienda deve soddisfare per continuare la produzione.

Il lavoro sulla nuova Aia è stato già iniziato da tre mesi dal Ministero dell’ambiente. Oggi facciamo il punto sulle cose già fatte e diamo le impostazioni per stringere e chiudere entro il 30 settembre. Il punto chiave è rappresentato dai dati di monitoraggio sulla base dei quali vanno costruiti gli obiettivida assegnare all’azienda». Queste le parole di Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico.

«Ci sono obiettivi che prescindono dal monitoraggio in corso ma che rispondono a quelle che sono le migliori tecnologie stabilite in sede europea nel marzo scorso- dice il rappresentante di governo- la vecchia Aia va quindi adeguata alle nuove prescrizioni. Poi occorrono dati di monitoraggio che ci consentano di stabilire quanto la situazione attuale è lontana da quegli obiettivi. Abbiamo ottenuto la disponibilità dell’azienda a distribuire lungo il perimetro dello stabilimento centraline di rilevamento che ci consentiranno di avere dati più attendibili. Le indicazioni contenute nelle perizie alla base dell’ordinanza del gip di Taranto sono analoghe a quelle contenute nelle nuove migliori pratiche disponibili a livello europeo che noi recepiamo senza problemi. Il nostro obiettivo è che l’Ilva continui a produrre facendo gli investimenti necessari per soddisfare tutti i requisiti».
A proposito dei nuovi investimenti, il Presidente dell’Ilva ha precisato «che sono già stati stanziati dei finanziamenti che serviranno a soddisfare le prescrizioni della scorsa autorizzazione e a compiere dei passi avanti nel monitoraggio, che era il punto più debole e su cui l’azienda investirà maggiormente. Poi, certo, occorrono altri finanziamenti perchè al nuova Aia implicherà obiettivi aziendali più stringenti che richiederanno risorse ulteriori. Con il protocollo d’intesa firmato con Regione ed Enti locali a fine luglio e il decreto che attua quel protocollo d’Intesa, abbiamo stanziato quasi 400 mln per le bonifiche dell’area di Taranto e per la riqualificazione industriale».
De Vincenti conclude: «Sono soldi non destinati all’Ilva ma all’intera area, come anche al porto di Taranto per renderlo un porto importante nell’asse Helsinki-Malta, un asse che troverà nel porto di Taranto uno snodo fondamentale».

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