Calcio. False cittadinanze ai giocatori di serie A. 34 indagati

ROMA – Alcuni calciatori sudamericani, anche di serie A, sarebbero diventati cittadini italiani grazie ad un traffico di false cittadinanze gestito da dirigenti e amministratori comunali e procuratori sportivi.

E’ questo quanto scoperto dalla procura di Fermo che ha iscritto nel registro  degli indagati 34 persone, tra ex e attuali amministratori locali, dirigenti comunali, procuratori di calciatori, quasi tutti residenti tra Fermo e Porto San Giorgio.
Soppressione e distruzione di atti, produzione di atti falsi, abuso di ufficio, falso ideologico, associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina le ipotesi di reato.

L’inchiesta è partita nel 2011 da un altro troncone di indagine: la Polizia municipale di Fermo, durante un controllo di routine, aveva scoperto che un imprenditore italiano era in possesso di un documento intestato a un rumeno: una carta d’identità stampata su carta originale, che proveniva direttamente dall’Ufficio anagrafe del Comune di Fermo. Un dirigente del Servizio anagrafe ha fatto alcune rivelazioni agli investigatori, e così è stato scoperchiato un giro di documentazione non regolare attraverso la quale, con il ricorso alla formula dello ‘iure sanguinis’, che consente ai figli di italiani all’estero di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana e il relativo diritto di voto, lo stato di straniero veniva artatamente modificato in quello di cittadino italiano.
Il sospetto è che centinaia di stranieri, quasi tutti brasiliani e argentini, fra cui vari calciatori di serie A e serie minori, che nell’arco degli ultimi sette anni abbiano conseguito in questo modo la cittadinanza italiana.
Al momento i carabinieri del cap. Pasquale Zacheo hanno accertato 45 identità ‘fittiziè, già sospese con provvedimento di autotutela (e l’interessamento della Prefettura) dal sindaco di Fermo. Uno dei dirigenti del servizio anagrafe del Comune di Fermo, sentito dagli inquirenti, avrebbe rivelato che alcuni procuratori sportivi provvedevano a richiedere la cittadinanza italiana per i loro atleti, facendoli militare per qualche tempo in squadre locali, per poi cederli a club di serie superiori. La posizione di alcuni giocatori di serie A sarebbe attualmente al vaglio della procura fermana. Una ventina gli atleti ‘residentì in appartamenti di proprietà di procuratori sportivi, anche se in realtà vivono altrove. Nel frattempo, il funzionario del Comune di Fermo addetto all’Ufficio anagrafe, a cui era stata promessa una promozione e a cui venivano fatte regalie sporadiche, è stato rimosso dall’incarico.

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