Tav. Proteste in Val di Susa. Tafferugli tra voci discordanti

ROMA – Voci discordanti su quanto successo ieri notte nella Valle di Susa tra manifestanti che si oppongono alla realizzazione della Tav e le forze dell’ordine schierate permanentemente a difesa del cantiere.

Secondo quanto riportato dal movimento dei NoTav verso le 19 è partito un corteo composto da circa 200 persone che avevavno deciso raggiungere la zona dove si sta trivellando la montagna. Verso le 21 la situazione si fa tesa e iniziano i primi tafferugli. I No Tav, raggiunta la zona vicino alla trivella, vengono respinti e decidono di tornare al presidio alla rotonda di Vermetto in località Chianocco. Secondo quanto riportato da Radio Blackout, al rientro, lungo l’autostrada Torino-Bardonecchia, i No Tav incrociano un’auto della Polizia e dalla volante esce un poliziotto con la pistola in mano che provoca la reazione violenta dei manifestanti.
Diversa la versione diffusa da alcune agenzie che riportano un vero  e proprio assalto all’auto della Polizia stradale, presa a bastonate da un gruppo di manifestanti a volto coperto, che  infine hanno addirittura accerchiato i due agenti inducendoli alla fuga a sirene spiegate.

La mobilitazione di ieri era stata la risposta alle nuove trivellazioni commissionate dalla società italo-francese che si occupa della nuova ferrovia, per sondare i terreni con perforazioni profonde 20 metri dal diametro di 10 centimetri e dove dovrebbero passare i binari dell’alta velocità. Intanto la società civile continua a domandarsi per quale ragione si continui quest’opera assurda che non solo lascerà una ferita profondo a questo territorio, ma che per l’altissimo costo in termini economici in questi tempi di crisi. Insomma, un vero schiaffo alla povertà.

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