Doccia gelida per Silvio Berlusconi; i processi restano a Milano

MILANO – Una doccia gelida per Silvio Berlusconi, arrivata questa mattina dalla Corte di Cassazione, che dice un no secco al trasferimento dei processi a carico dell’ex-Premier a Brescia, che rimarranno così nel Palazzo meneghino.

Il comunicato è stringato, porta la firma del Presidente della Sesta Sezione penale della Suprema corte Giovanni De Roberto, la corte “Rigetta la richiesta di rimessione e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali”.  Parole che infrangono il sogno, cullato dai legali dell’ex premier, Nicolò Ghedini e Pietro Longo, che fino ad oggi, speravano fosse accolto “il legittimo sospetto,  che denunciava  “un clima ostile” da parte dei giudici milanesi nei confronti dell’imputato Silvio Berlusconi, accusato nei due ormai” celebri” procedimenti( Ruby-gate e i diritti Tv), per concussione, prostituzione minorile e frode fiscale per l’acquisizione dei diritti Tv.  A questo punto i due procedimenti usciranno dal letargo, il Processo per i diritti Tv Mediaset riprenderà davanti alla Corte d’Appello  l’8 Maggio, in primo grado Berlusconi è stato condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale e a cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici, ma  i legali del Cavaliere hanno fatto sapere che giocheranno un’altra carta e chiederanno un rinvio,  in attesa del verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione sollevato nel 2011 dalla Presidenza del Consiglio in relazione a un rigetto da parte del Tribunale di un legittimo impedimento dell’ex Premier. Per il processo Ruby, interrotto da una serie di tortuosi rinvii, l’udienza proseguirà in aula il 13 Maggio e la parola passerà al Pm Ilda Bocassini che dovrà concludere la requisitoria e formulare la richiesta di pena.Nelle udienze successive,non ancora fissate,  le arringhe difensive e la sentenza.  E’un processo che pare non vedere la fine, a complicare le cose, parrebbe essere arrivata anche la norma anticorruzione dell’ex Ministro della Giustizia Severino, che ha portato caos nei tribunali e potrebbe vedere lasciato in soffitta il Processo Ruby, ma l’ex Ministro a margine di una conferenza stampa ha precisato “ E’ un processo su fatti accaduti due anni fa, credo che veramente la prescrizione non abbia nulla a che fare con la riforma che abbiamo fatto e un comunicato della Corte di Cassazione chiarirà tutto”. Dunque i processi usciti dal letargo ricominceranno ad assillare il Cavaliere, con il rischio di possibili condanne, che potrebbero mettere a dura prova la sopravvivenza del governo di larghe intese.

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