PESCARA – “Purtroppo non abbiamo più speranze che trovare solo i resti dilaniati dei corpi dei tre dispersi”. E’ il dottor Emanuele Cherubini, il responsabile provinciale del 118 di Pescara, a far cadere tutte le speranze di ritrovo delle vittime del terribile esplosione che questa mattina alle 10,30 ha spazzato via mezza collina di Villa Cipressi, nel comune di Città Sant’Angelo, nel pescarese.
Un terribile boato, seguito da altri più lievi, che è stato udito a chilometri di distanza e che avrebbe generato una pioggia di cemento e tegole, rinvenute a chilometri di distanza dalla zona della deflagrazione. I soccorsi hanno impiegato ore per domare le fiamme, che si sono sparse in vari focolai.
Il bilancio del tutto provvisorio dei morti è salito a quattro, dopo che nelle prime ore si era parlato di un corpo carbonizzato rinvenuto dai vigili del fuoco. Attualmente solo uno dei quattro corpi è stato identificato. Si tratta di Alessio Di Giacomo, 22 anni, figlio del titolare della fabbrica di fuochi d’artificio esplosa. Ad essere dispersi sono ancora il padre del ragazzo Mauro (45) e altri due parenti: Roberto (39) e Federico (50). Non è chiaro il numero definitivo dei presenti al momento, forse otto. Ridotte al lumicino, invece, la possibilità del ritrovo di superstiti. Miracolosamente illesa un’anziana di 92 anni che è stata comunque oggetto di visite di routine. La donna si trovava assieme alla sua badante nella casa affianco al laboratorio. Mentre altri due familiari avrebbero trovato salvezza perché riusciti a trovare riparo nello speciale bunker protettivo della struttura. In totale sarebbero 8 i feriti, di cui tre gravi. Tra essi anche un vigile del fuoco, investito nella seconda esplosione mentre era all’interno della sua camionetta. Una grande valanga di detriti lo avrebbe travolto mentre si dirigeva nella zona del disastro. Per lui un grave trauma nella zona addominale, lievi contusioni per i suoi colleghi. Mentre l’automezzo è andato completamente distrutto.
Salvo per caso Adriano, che in lacrime ha potuto dar testimonianza dell’accaduto. Parlando dell’azienda familiare ha sottolineato come tutti gli impianti fossero in regola e di recente ristrutturazione. “Era il miglior laboratorio d’Abruzzo, avevamo rifatto tutto da capo, era tutto nuovo. Belle coperture, tutte coibentate, muri da 40 centimetri”. Racconta in preda alla disperazione per la perdita dei suoi cari. Avrebbe potuto esserci anche lui tra le vittime, ma fortunatamente era in centro a Città Sant’Angelo per delle visite mediche.
Sicuramente nelle prossime ore si saprà di più su quale possa esser stata la causa della detonazione. Forse una miccia, o un errore un umano. Sulla fatto nessuno si è ancora espresso nessuno. Forse in attesa di esami più dettagliati, che avverranno dopo la completa bonifica della zona. La zona dell’enorme cratere, che comprende campi, uliveti, boschi, colline e dirupi, è attesa dall’arrivo degli artificieri che controlleranno palmo a palmo che le numerose esplosioni non abbiamo disseminato bombette e ordigni. Sul posto, comunque, sono arrivati ben 10 mezzi dei vigili del fuoco di Teramo, Chieti e Pescara, attivi nel placare le fiamme, che si sono propagate anche nella direzione delle due abitazioni che si trovavano nella collina adiacente a quella della azienda.