Crisi, Istat. Disagio Economico crescente. Al sud 1 Italiano su 2 a rischio povertà

ROMA – Se l’Italia fosse la sceneggiatura di un film la si potrebbe intitolare “Poveri ma Poveri” parafrasando il titolo della nota commedia del regista Dino Risi. In questo caso però sarebbe più giusto parlare di un film dell’orrore.

Il quadro messo in luce dai dati Istat sulla capacità economica delle famiglie Italiane è infatti agghiacciante: Nel 2012 il 29,9% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020. In particolare l’Istat registra una diffusione della “severa deprivazione” superiore alla media europea (9,9%). I dati più allarmanti evidenziano come vadano ad aumentare individui che non si possono permettere una settimana di ferie (dal 46,7% al 50,8%), di riscaldare adeguatamente casa (dal 18,0% al 21,2%), sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%) o capaci di un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 12,4% al 16,8%). Le differenze però si fanno più grandi fra il Nord e il Sud del paese e la forbice si allarga notevolmente. Quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno (48%) è a rischio di povertà ed esclusione: per tutti gli indicatori i valori sono tripli rispetto a quelli osservati nel Nord. “L’aumento della severa deprivazione, prosegue l’Istituto nazionale di statistica, significativo in tutte le aree, risulta più marcato nel Mezzogiorno, da 19,7 a 25,2% (+5,5 punti percentuali) rispetto al Nord, dove passa da 6,3% all’8,3% (+2 punti), e al Centro, da 19,7 a 25,2% (+2,7 punti percentuali)”. Le diverse situazioni di difficoltà economica coinvolgono più frequentemente gli individui in famiglie con cinque o più componenti (il 28,7% è a rischio di povertà e il 23,5% è severamente deprivato mentre la bassa intensità lavorativa è più diffusa tra le famiglie di uno o due componenti) e in famiglie monoreddito (per tutti e tre gli indicatori i valori sono più che doppi rispetto a quelli osservati tra i componenti delle famiglie con due o più percettori). Dunque 1 italiano su 3 è a rischio povertà al Nord e 1 su 2 al sud. Dati che lasciano poca speranza a chi crede in una ripresa veloce dell’economia e che sottolinea invece ancora di più la necessità di politiche forti volte a puntare sul lavoro, sull’impresa e sull’abbassamento del costo del lavoro.

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