Alluvione Genova. Contestato sindaco Doria, “vai a casa”. Sospese Tasi, Imu e Tari

GENOVA – «Vai a casa», «Dimezzatevi lo stipendio», «Siete spazzatura». Queste solo alcune delle frasi con le quali i cittadini, in particolare i commercianti,  hanno contestato questa mattina il sindaco di Genova Marco Doria,  sceso nel centro alluvionato di Genova, per un sopralluogo. 

«Vergogna, la Tasi la mandate ancora a Roma e qui noi moriamo» gli hanno detto. «Dovresti incatenarti davanti ai palazzi romani». «Dovete trovare il modo di risarcire i commercianti prima di dimettervi!». Così un commerciante di via Cesarea, nel centro di Genova, si è rivolto a Doria. 

E poi ancora altri insulti. Il primo cittadino ha raggiunto poi piazza Colombo, scortato dalla polizia. È stato anche raggiunto da insulti personali.

Molti gli applausi, ironici, al passaggio del primo cittadino, accompagnato anche dall’europarlamentare del Pd, Sergio Cofferati, e dal senatore Pd Mario Tullo. «Appena insediato doveva incatenarsi a Roma per i lavori sui torrenti Bisagno e Fereggiano», gli ha detto un commerciante mentre la proprietaria di un altro negozio gli ha chiesto aiuto perché «tre anni fa dopo l’alluvione del 2011ci siamo indebitati per rimanere aperti Re ora siamo disperati». «Prendete una pala e mettetevi a spalare». 

Di fronte alle proteste della gente Tullo non ha negato le responsabilità del Pd che ha amministrato la città negli anni passati e ha detto: «dal 2011 ad oggi abbiamo fatto tanto anche in termini di finanziamenti ma molto c’è ancora da fare. Non mi sento assolto, anzi, sono pienamente coinvolto in questa tragedia».

Dal canto suo il sindaco Marco Doria, rispetto all’eventualità di  accogliere la richiesta dei cittadini di presentare le sue dimissioni, ha dichiarato:  «Posso anche pensarci e, se fossi sicuro che le mie dimissioni accelerassero le procedure per gli interventi, lo farei anche subito». 

Il Comune intanto per attenuare le difficoltà ha deciso di sospendere Tasi, Imu e Tari, ha detto il sindaco.

Confermata allerta 2 fino a mezzanotte

La Protezione Civile della Regione Liguria, sulla base delle valutazioni del centro meteo idrologico dell’Arpal, conferma l’allerta 2, il massimo grado, fino alle 24 di domani, lunedì 13 ottobre, su tutta la regione e in particolare sulle zone di Savona, Genova, La Spezia e i rispettivi entroterra. Le valutazioni odierne confermano la possibilità di criticità idrologica elevata.

Intanto la Protezione Civile della Regione Liguria ha comunicato che sono stati allestiti, insieme alla Croce Rossa, due punti ristoro per i volontari che stanno prestando la loro opera in città, in soccorso ai cittadini e commercianti danneggiati dall’alluvione del 9 ottobre scorso. I due punti si trovano uno di fronte alla Questura, in piazza della Vittoria, e l’altro nella zona di Borgo Incrociati, in via Canevari. Ai volontari vengono distribuiti gratuitamente acqua, pasti caldi e generi di conforto. La Protezione Civile regionale ha approntato 40 posti letto nella Fiera del Mare, a disposizione per i volontari in arrivo da fuori Genova.

Arriverà  inoltre una  colonna mobile della Protezione civile delle regioni, coordinata dal Friuli Venezia Giulia, capofila della commissione nazionale. Lo comunica il dipartimento della Protezione Civile della Liguria. In queste ore si attendono in città i funzionari di Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna per effettuare una ricognizione delle necessità, insieme al centro di coordinamento dei soccorsi a livello provinciale.

300 milioni il bilancio dei danni

Il bilancio dei danni è stimato per ora in 300 milioni: 200 per strutture pubbliche, ha detto il governatore Burlando, oltre 100 per quelle privata, dicono le associazioni di categoria. “Avevamo appena finito di pagare per i danni del 2011 – dice il titolare di una officina nel quartiere di Marassi – e adesso dobbiamo ricominciare tutto da capo”. La Regione ha chiesto lo stato d’emergenza. 

Codacons lancia azione collettiva

Sono «chiarissime e gravi le responsabilità dello Stato e degli enti locali in merito al disastro che ha colpito in questi giorni Genova.

Responsabilità talmente evidenti da portare oggi ad una azione risarcitoria dinanzi al Tar del Lazio, promossa dal Codacons, alla quale possono partecipare tutti i cittadini genovesi». In una nota, il Codacons spiega: «Stiamo predisponendo un ricorso al Tar del Lazio contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Protezione civile, la Regione Liguria e Provincia e Comune di Genova, finalizzata a chiedere il risarcimento dei danni subiti dai cittadini in relazione alle tante e gravi omissioni da parte dello Stato e degli enti locali, il cui immobilismo sul fronte degli interventi di messa in sicurezza del territorio ha prodotto effetti disastrosi nelle ultime ore – spiega il Codacons – Si tratta di una vera e propria azione collettiva, alla quale possono partecipare tutti i residenti di Genova, con cui si chiede il risarcimento dei danni morali e materiali subiti a causa degli errori di valutazione nell’allarme meteorologico e della mancata realizzazione dei deliberati interventi sul fronte del dissesto idrogeologico.

Alla base dell’ultima tragedia che ha sconvolto il territorio, infatti, oltre al mancato allarme meteo vi è la macchina burocratica nonchè i pasticci della pubblica amministrazione, che a fronte di una situazione di forte rischio per la popolazione ha tenuto bloccati 35 milioni di euro di fondi stanziati, tra ricorsi, lentezze burocratiche e inutili giri di nomine di commissari». «Chiediamo oggi al Premier Renzi di esentare i cittadini genovesi dal pagamento delle tasse, introducendo in loro favore la sospensione degli obblighi fiscali da oggi fino ad avvenuta messa in sicurezza del territorio – afferma il Presidente Carlo Rienzi – e invitiamo tutti i residenti a partecipare all’azione collettiva, fornendo l’adesione attraverso l’apposito modulo che sarà pubblicato domani sul sito www.codacons.it».

La preghiera del Papa per Genova

«La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la dura prova». È stata questa la preghiera di Papa Francesco all’Angelus. «In questo momento – ha detto alla folla di piazza San Pietro – il nostro pensiero va alla città di Genova un’altra volta duramente colpita dall’alluvione. Assicuro la mia preghiera per la vittima e per quanti hanno subito gravi danni». «Preghiamo tutti insieme la Madonna della Guardia, Maria Madre della Giardia protegga Genova», ha poi ripetuto Francesco guidando la folla dei fedeli presenti in piazza Saan Pietro nella recita di un’Ave Maria. 

Cardinal Bagnasco: “Lo Stato non si nasconda”

«È l’ora della giustizia, della riconciliazione tra istituzioni e cittadini. Nessuno deve sentirsi abbandonato, dimenticato, nessuno deve vedere lo stato distratto e lento rifugiarsi dietro primato delle responsabilità o dietro una inaccettabile e macchinosa burocrazia che per assicurare legalità e trasparenza lascia affondare nel fango chi ho perso tutto». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nell’omelia pronunciata questa mattina nella parrocchia di Via Canevari, una delle zone maggiormente colpite dall’alluvione del 9 ottobre scorso.

Renzi su Facebook, sostegno del governo

Matteo Renzi scrive sulla sua pagina facebook: “Non manca e non mancherà il sostegno del Governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo. Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente. Non voglio che si arrendano, noi stiamo concretamente dalla loro parte. E non semplicemente con le pacche sulle spalle. Ma se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l’unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici. E cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in parlamento. Basta scaricabarile: è il tempo del coraggio e nessuno può tirarsi indietro. Vedo i ragazzi che spalano il fango dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri. E assicuro ai genovesi, che non si sono piegati e che si sono rimboccati le maniche per spalare via fango e detriti dal loro futuro, l’impegno economico del Governo fin dalla legge di stabilità cui stiamo lavorando in queste ore”.

 

Condividi sui social

Articoli correlati