VENEZIA – Per Gian Pietro Napol, presidente della Federazione Ordini Ingegneri Veneto (Foiv), “sono moltissime le aree a rischio idraulico ed idrogeologico in Italia e molte le situazioni preoccupanti in Veneto, anche a causa di una carente pianificazione territoriale.
Ci si preoccupa molto dei corsi d’acqua principali e si tralasciano i secondari che, come abbiamo tragicamente constatato sono spesso causa di rovina e di morte”. Napol ricorda le ultime tragedie (Cadore, Riviera del Brenta e Refrontolo) e rileva che la Foiv sta “avviando una campagna di rilevamento delle evidenti criticità dei corsi d’acqua minori. Un nostro gruppo di lavoro ha predisposto una scheda che sarà inviata a tutti i nostri 15.000 ingegneri che operano in Veneto, con l’intento di raccogliere preziose informazioni proprio in merito a situazioni di potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Le informazioni contenute nelle schede saranno trasmesse ai competenti uffici della regione ed andranno ad implementare la banca dati esistente”.
Per questo la Foiv, propone agli amministratori comunali e regionali l’istituzione di un tavolo di concertazione e coordinamento per cercare misure condivise atte ad approfondire e migliorare l’attuale legislazione di settore, con particolare riferimento agli adempimenti richiesti nella redazione dei Piani di Assetto del Territorio (Pat). “Naturalmente – precisa Napol – la stretta osservanza delle norme non è sufficiente per la soluzione dei problemi, bisognerà pensare anche a forme di incentivi e/o agevolazioni fiscali ai privati, affinché siano stimolati ad effettuare interventi di costante manutenzione dei terreni di proprietà e dei corsi d’acqua ivi presenti¯. La Foiv si mette “a disposizione degli amministratori con la consapevolezza che il rischio idraulico, idrogeologico e/o meteorologico non è del tutto eliminabile, però – conclude Napol si possono intraprendere misure preventive atte a mitigarlo”.
