FIRENZE – “Porteremo a Roma i cento imam più rappresentativi d’Italia, per giurare sulla Costituzione e cantare l’inno di Mameli, magari assieme al premier Matteo Renzi”.
Si è impegnato a farlo Izzeddin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane al termine di un lungo incontro con il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Il primo cittadino ed il leader musulmano, riferisce oggi il “Corriere Fiorentino”, si sono confrontati a Palazzo Vecchio, ieri al termine della prima giornata del vertice dei rappresentanti della Nato. “Abbiamo commentato molte delle riflessioni fatte nel Salone dei 500 — spiega Nardella — e con Izzeddin abbiamo condiviso la convinzione che, solo grazie ad un’alleanza non di facciata tra l’Europa e i Paesi arabo-musulmani, potremmo davvero sconfiggere l’Isis e il terrorismo fondamentalista tutto”. Il sindaco, al termine del faccia a faccia con l’Imam, si dice convinto che “Firenze possa diventare davvero un laboratorio internazionale per l’islamismo progressista, grazie alla storia che abbiamo e grazie alle personalità che abitano nella nostra città”. Palazzo Vecchio è però convinto di poter fare dei passi avanti “non con le chiacchiere, ma con progetti concreti”. E in cima alla lista, non a caso, c’è la creazione della Scuola internazionale per il dialogo interreligioso. Il Comune sta cercando “una struttura adeguata e prestigiosa” per ospitare la nuova istituzione, che garantisca un’alta formazione sui temi religiosi a giovani studiosi, in modo da poterli inviare in missione di dialogo in tutto il mondo, ma con base sempre a Firenze.
Il sindaco di Firenze spiega poi che discuterà anche con il premier Renzi, al quale illustrerà la piena disponibilità del presidente dell’Ucoii per quanto riguarda il giuramento sulla Costituzione. Nei giorni scorsi era stato proprio Nardella, sul Corriere Fiorentino, a lanciare l’idea di un giuramento di fedeltà sulla Carta: “Sarebbe un cambio di passo che va oltre le parole. È importante che anche la comunità musulmana aderisca ai nostri valori democratici e liberali”. E la risposta dell’imam è stata pronta: “In questo periodo, per vincere il terrorismo e la paura siamo tutti chiamati a dare segnali simbolici e rappresentativi — dice Izzeddin Elzir — Proprio nell’ottica di questo, così come avvenuto in Francia, siamo disposti ad organizzare un incontro con la parte più rappresentativa degli imam italiani, in un evento organizzato dalla presidenza del Consiglio. Un evento in cui giureremo sulla Costituzione italiana e canteremo l’inno nazionale”. Durante il colloquio con Nardella, l’imam ha anche rilanciato la volontà di costruire una moschea a Firenze, che garantisca ai musulmani un luogo consono per pregare rispetto a quella di Borgo Allegri. Nelle settimane scorse, la comunità musulmana aveva tentato di acquistare il terreno dell’ex deposito del tram di Varlungo, ma l’offerta si è rivelata troppo bassa rispetto a quella di un concessionario di auto. “Rimango d’accordo sulla costruzione della moschea — conclude Nardella — a Izzeddin ho ribadito che dovrà rispondere a criteri puntuali: che si parli anche l’italiano, che i bilanci siano trasparenti e sia solo un luogo di preghiera”.