Riina a Porta a Porta. “Licenziare il conduttore sarebbe un bel segnale”

ROMA – Non si placano affatto le polemiche sull’intervista al figlio di Totò Riina che Bruno Vespa ha mandato in onda ieri sera a Porta Porta. Anzi, lo sdegno continua a salire. Oggi sul muro della sede Rai di Catania è apparsa la scritta: “W Bruno Vespa portavoce della mafia”.

Ma non solo. Nel capoluogo  etneo è già in atto un’altra presa di posizione contro lo spazio  concesso in Tv al figlio del boss dei boss: la libreria Vicolo stretto ha esposto un foglio con la scritta ”In questa libreria non si ordina  né si vende il libro di Salvatore Riina”. Un episodio che la dice lunga sull’uso improprio della televisione di Stato. E ora c’è chi chiede la testa di Vespa, ovvero il suo licenziamento da una rete pubblica che ha usato per troppo tempo a suo uso e consumo. Lo ha chiesto la deputata Pd Enza Bruno Bossio, componente della Commissione Antimafia: “L’intervista al figlio di Riina non ha aggiunto nulla ma ha tolto all’antimafia: Riina junior è un condannato per mafia e il problema è capire perchè la trasmissione Porta a Porta è stata gestita in quel modo”. “Che contratto ha Vespa con la Rai? Se c’è questa totale autonomia di Vespa  sicuramente questa cosa non può passare sotto silenzio: è stato licenziato un dirigente Rai dopo Capodanno solo perchè non aveva tagliato una bestemmia, aveva fatto un errore. Anche Bruno Vespa ha fatto un errore, solo che è considerato da troppi anni un potente a prescindere. Licenziare Bruno Vespa sarebbe un bel segnale: non esiste un potere autonomo all’interno del servizio pubblico. Io stessa ho firmato in tal senso la petizione di change.org”, conclude la deputata.  

“Bruno Vespa celebra se stesso quando  corteggia i Casamonica o Salvo Riina o altri. Li corteggia per  abbassarli alla sua corte. Ma questo cosa c”entra col Servizio  pubblico?”. E’ la domanda provocatoria fatta a margine dell’audizione  in Commissione Antimafia da Corradino Mineo.

Per Bruno vespa, invece, è tutto normale. “La Rai ha già chiarito che non c’è nulla da riparare”, ha replicato il giornalista.

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