Acqua e fango travolgono Liguria e Toscana: è vera e propria emergenza

ROMA – E’ vera e propria emergenza al confine tra Liguria e Toscana a causa dell’ondata di maltempo che da ieri si è abbattuta sulla nostra penisola. Parte di questi due territori, in uno scenario immensamente drammatico e inquietante appaiono infatti devastati da un enorme fiume di fango che ha trascinato via case, strade, ponti e purtroppo anche vite umane e il dubbio è purtroppo sempre lo stesso: si poteva evitare tutto questo?

Anche per oggi intanto la Protezione civile ha invitato la popolazione delle zone interessate dai nubifragi (oggi saranno anche  il Veneto e il Friuli a rischio) a tenersi lontana da corsi d’acqua, ponti, passerelle, aree dissestate e allagate, scantinati, sottopassi e scarpate, e ad evitare di mettersi in viaggio.  Le zone più danneggiate al momento sono risultate appunto quelle sul confine tra la Liguria e la Toscana, con un bilancio di 6 morti e 6 dispersi accertati nello spezzino, almeno secondo i dati della prefettura di La Spezia.
Il centro più colpito della Toscana è stato invece Aulla, una frazione della Lunigiana, dove anche la sede del Comune è tuttora inagibile e dove sono stati rinvenuti 2 morti. Una donna, di cui ancora non si conosce l’identità, trovata senza vita nella notte, intrappolata in un’auto rovesciata e travolta dall’acqua e un uomo, Claudio Pozzi di 62 anni, rinvenuto cadavere dai sommozzatori nello scantinato della sua abitazione, dove era probabilmente sceso per recuperare qualcosa quando è invece stato travolto da un’ondata.
La situazione in cui si sono venute a trovare nella notte le zone della Lunigiana, colpite dall’ondata di maltempo è davvero drammatica: né luce né acqua, collegamenti stradali interrotti, linee telefoniche saltate – un solo satellitare attivato questa notte in un’area dove vivono 4-5 mila abitanti.  Sono 7-8 le frazioni isolate, 5 i ponti crollati nell’alto bacino del Magra, investito dall’esondazione.

La situazione in Liguria è altrettanto grave e preoccupante. In provincia di La Spezia sono crollate due case, tre persone sono morte e si continua incessantemente a scavare tra le macerie. Drammatica la testimonianza, resa tra le lacrime, di una delle vittime dell’alluvione, Patrizia Fabiani: «Quando l’acqua ha cominciato a salire sono scappata sul tetto. Dopo poco ho sentito la casa crollare. Ero sul tetto e pioveva quando ho sentito un boato – ha detto la donna – Ho avuto paura e sono scesa di corsa, appena in tempo prima di vedere la mia casa crollare del tutto».
Sempre a La Spezia 300 persone, viaggiatori provenienti da Sud, sono stati costretti a trascorrere la notte scorsa in dormitori di fortuna a causa della frana che ieri nelle Cinque Terre all’altezza di Vernazza ha interrotto la linea ferroviaria facendo saltare ogni collegamento. Al momento i tempi di ripristino della circolazione sono imprecisati ma la linea potrebbe rimanere bloccata fino a tarda sera se non oltre.
Proprio a causa delle interruzioni del sistema viario e ferroviario finora è stato molto difficile portare soccorso alla popolazione nelle zone di Liguria e Toscana colpite dal maltempo. E’ infatti cominciata l’evacuazione a Vernazza, ma le operazioni risultano davvero complicate. L’intervento dei soccorritori, effettuato anche via mare, ha trovato delle difficoltà proprio per le condizioni in cui si trova il Paese, che continua ad essere sostanzialmente isolato.
Una nota informa che due elicotteri dell’Aeronautica militare  del 15° Stormo sono partiti per intervenire nelle zone colpite. Un elicottero sta raggiungendo in queste ore la base militare di Pisa da dove potrà prestare soccorso, nelle aree del centro-nord, Liguria e Toscana in modo particolare, per operazioni di ricerca e salvataggio a favore delle popolazioni colpite. Dell’equipaggio, oltre a piloti e specialisti di bordo, fanno parte anche unità di aero-soccorritori, addestrati per intervenire su terra e su mare anche in condizioni meteorologiche molto avverse.

Il territorio spezzino risulta bloccato da acqua, fango e macerie e ogni automezzo in strada rende più difficili i soccorsi. Per tale motivo l’assessore alla Protezione Civile della Provincia di La Spezia, Giuseppe Gabriele, ha invitato i cittadini a non usare le proprie automobili.  «Abbiamo – dice Gabriele – le valli del Magra e del Vara invase dall’acqua, l’autostrada chiusa, strade interne chiuse per precauzione o intasate da frane. Da Brugnato a La Spezia è impossibile circolare, Brugnato e Borghetto sembrano paesi fantasma».  Il Sindaco di Monterosso, altra frazione di La Spezia  puntualizza la gravità della situazione e parla di duemila persone bloccate in paese «che hanno bisogno di tutto». Ha  poi lanciato un appello disperato affinchè vengano inviate «al più presto» ruspe, spalatori, elicotteri – « Siamo in emergenza piena, tutti i corsi d’acqua sono esondati. È un mare di fango,  la gente entra nelle case passando dai terrazzi, è tutto allagato. Monterosso non c’è più. Abbiamo anche un volontario disperso».

Secondo gi abitanti di Amelia, altro paesino dello spezzino, già interessato da un’alluvione nel 1999, questo disastro era prevedibile ed è stato causato essenzialmente dall’incuria dell’uomo. Lo ha denunciato telefonando a Radio24 proprio un cittadino di Amelia, Massimo, 50 anni. «Quello che ho visto venir giù questa notte non era un fiume d’acqua ma di tronchi di alberi. Per forza poi i torrenti esondano. Tutto ciò poteva essere evitato, non è la prima volta che succede. È l’incuria dell’uomo la causa di questo disastro che si ripete».  Dello stesso avviso sembra anche Ermete Realacci, responsabile della green economy del Pd, che a proposito dell’emergenza maltempo sottolinea la necessità di più fondi e manutenzione del territorio,  specificando che a poco servono, invece, le lacrime del coccodrillo. «Ora – aggiunge – è il momento del lutto per le vittime e la priorità sono gli aiuti per affrontare l’emergenza che ha flagellato il territorio. Ma non si può non ricordare che solo pochi giorni fa si tornava a parlare di un nuovo condono edilizio che come è tristemente noto è una delle cause prioritarie della fragilità e dell’insicurezza di tanta parte del territorio italiano».

Intanto si è riunita in seduta straordinaria La Giunta regionale della Toscana, per deliberare un primo stanziamento di 2 milioni di euro per le zone colpite da quella che è stata definita una vera e propria “esplosione meterologica”.  Durante la seduta,  che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del maltempo, il presidente Alberto Monaci ha annunciato che, come già  fatto per la strage di Viareggio e per il terremoto in Abruzzo, il Consiglio toscano interverrà con uno stanziamento, attingendo al proprio fondo di riserva, e con una legge ed hoc a breve.

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