Napoli. Pestato a morte. Arrestati 4 vigilantes

NAPOLI –  Svolta nelle indagini sulla morte di Stefano Federico, il 32enne di Capri trovato morto nel porto di Napoli nel gennaio scorso.

Sono stati arrestati 4 vigilantes per concorso in omicidio preterintenzionale aggravato.Per gli inquirenti aggredirono il giovane causandone la morte dopo un”ingredibile pestaggio, “un’azione violenta di gravità e viltà inaudita”. Al malore quale causa di morte i familiari della vittima non avevano mai creduto. All’arresto si è giunti grazie all’esame dei filmati di videosorveglianza e anche alla testimonianza di un portuale presente all’epoca nella zona doganale.

La notizia ha suscitato sconcerto e dolore a Capri per la notizia dell’arresto di quattro vigilantes, ora accusati di omicidio preterintenzionale. I familiari di Stefano si sono battuti in questi mesi – con l’aiuto del penalista Fabio Greco, nominato per seguire la vicenda – per fare chiarezza sulla morte del loro congiunto, ritenendo non attendibile la prima versione, quella di una morte provocata da un malore dopo un alterco con i vigilantes. Il fratello della vittima, Marco Federico, di professionale avvocato, ribadisce la piena fiducia nella magistratura: «Non appena la linea giudiziaria avrà risvolti più definitivi ci costituiremo parte civile nel processo». Stefano Federico era un appassionato di cultura orientale ed in particolare del Giappone, dove aveva soggiornato a lungo, imparando perfettamente la lingua, che parlava come altre quattro lingue straniere. Lavorava a Napoli nella reception dell’Hotel Vesuvio ed in precedenza era stato alle dipendenze di alcuni grandi alberghi di Capri, dal Quisisana al Capri Palace per poi trasferirsi a Parigi, a Londra ed in Giappone, dove aveva imparatato l’arte marziale dell’Aikido che praticava con altri giovani capresi. Il 16 gennaio doveva appunto viaggiare da Napoli e Capri per una lezione di Aikido.

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