Rifiuti. Cerroni davanti al gip: “Dovreste farmi un monumento”

ROMA – Ha davvero dell’incredibile la vicenda che ha portato all’arresto ai domiciliari da giovedì scorso Manlio Cerroni, ovvero il ras della ‘monnezza’, come viene chiamato nella capitale. Colui che per anni ha gestito la più grande discarica d’Europa. 

Oggi, durante l’interrogatorio davanti al gipMassimo Battistini , il proprietario di Malagrotta si è difeso come un leone, almeno così si vocifera. E che toni: “Dovreste farmi un monumento per quello che in questi anni ho fatto in tema di rifiuti”, ha detto il ‘supremo’.

“Nonostante un sistema burocratico folle – avrebbe aggiunto l’imprenditore – ho evitato che a Roma si creasse una emergenza come quella vissuta in Campania”. Insomma, l’avvocato Cerroni senza mezzi termini ha fatto ben intendere che è lui il salvatore di Roma, anzi della Patria. Sì perchè Cerroni durante l’interrogatorio durato tre ore si è addirittura vantato di essere riuscito ad evitare uno scempio come quello che si è abbattuto a Napoli. 

 

Ma non è tutto. Cerroni ha rigettato tutte le accuse a lui imputate, ha negato di essere a capo di un’associazione per delinquere che sfruttava per l’appunto l’emergenza rifiuti nella capitale e per la quale l’unica soluzione doveva essere quella di sversare l’immondizia romana a Monti dell’Ortaccio e ad Albano Laziale, siti sotto la sua diretta gestione.  Di sicuro il business della “monnezza” era la sua professione, tant’è che lo stesso Cerroni davanti al gip si sarebbe definito come una sorta di oracolo in materia. 

Cerroni ha anche negato di essersi mai servito della politica e delle istituzioni e qui andrebbe ricordato che l’arresto dell’avvocato avrebbe dovuto avvenire nel marzo del 2013, ma guarda caso a luglio si scoprì che il carteggio che lo riguardava, depositato presso la Procura di Roma, era misteriosamente sparito. Solo in seguito alla sottrazione dell’originario faldone contenente la richiesta, i pm Alberto Galanti, Maria Cristina Palaia e Simona Maisto furono costretti a  sollecitare nuovamente un nuovo provvedimento cautelare. 

Strana coincidenza? 

Cerroni, dal canto suo, non ha mollato nemmeno un attimo la sua difesa: “Non ero io ad aver bisogno della politica ,  –  avrebbe detto ancora al giudice – . Piuttosto il contrario”.  Sarebbero stati i politici e gli

amministratori pubblici a cercarlo in quanto lo consideravano un punto di riferimento in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella capitale e nel Lazio. 

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