ROMA – Alla commissione urbanistica del IX municipio di Roma, è stato presentato lo studio di fattibilità per la costruzione del nuovo stadio della Roma Calcio. Erano presenti alcuni consiglieri, uno dei comitati di quartiere e alcuni cittadini. L’opera, faraonica, dovrebbe sorgere al posto dello storico ippodromo di Tor di Valle, con una previsione media di presenze di circa 70 mila persone.
Mauro Tagliacozzo, consigliere circoscrizionale e presidente della commissione, ha illustrato lo studio di fattibilità, evidenziando i molti punti critici dell’opera che vanno da quelli di tipo idrogeologico (il Tevere la manda spesso sott’acqua) a quelli di viabilità già problematici nei giorni normali. Le due complanari di collegamento con Ostia, Via del Mare e Ostiense sono tra le strade più pericolose d’Italia. Il presidente Tagliacozzo ha spiegato che verranno riunificate e sistemate estendendo la linea della metropolitana dall’EUR. Attualmente l’area è servita dal treno locale Roma – Ostia lido, con fermata a Tor di Valle. Linea di pendolari, esempio fulgido di malfunzionamenti e disservizi; teatro esemplare quanto inascoltato per le proteste dei comitati di pendolari. All’osservazione che l’estensione della metro risulta palesemente insufficiente al trasporto, il presidente Tagliacozzo, ha precisato che la società costruttrice non “punta al trasporto pubblico ma soprattutto a quello privato”. Alla faccia della coerenza del rallentatore d’auto e Sindaco ciclista Marino che, a questo punto, farebbe miglior figura al “Tour de France”. Il costo di sistemazione della metropolitana e delle strade graverebbe solo per 1/5 sulla società costruttrice che ha preventivato una spesa, certamente veritiera, ma attualmente non verificata da enti pubblici. E il resto? Il comitato di quartiere Decima-Torrino (meno di 500 iscritti) che ha mostrato forti contrasti interni anche in sede di commissione, con grande sorpresa, si è detto favorevole alla realizzazione dell’opera cioè “non contrario”.
Premesso che tra breve nello stesso municipio la SS 148 Pontina verrà trasformata in autostrada con inevitabili disagi per i pendolari “pontini”; che sulla stessa Pontina sta per partire Media Word; che verrà costruito un raccordo che da questa traverserà nell’ordine, un Sito d’Interesse Comunitario, la Via Cristoforo Colombo (Roma-Ostia), la Via del Mare, la Via Ostiense e la ferrovia citata per poi allacciarsi sulla autostrada Roma-Civitavecchia coi tempi tutti italiani per lavori e adeguamenti; che la trasformazione in metro del treno da Roma EUR a Tor di Valle inevitabilmente creerà altri disagi non solo per i pendolari di Ostia; che quando si dice “nuova metro a Roma” bisogna sempre (!) aver paura; che i lavori sulla via Ostiense e la via del Mare non alleggeriranno il traffico per coloro che vanno e vengono da Ostia; che via Laurentina è un salto ad ostacoli incompiuto gravato dallo scandalo degli autobus; abbiamo chiesto al presidente Mauro Tagliacozzo se la commissione urbanistica aveva una previsione analitica sui tempi (lustri/decenni) per i quali sarebbe stata ipotecata la mobilità di accesso a Roma e la vivibilità dei cittadini nel suo municipio. Ma non è arrivata nessuna risposta. Non diamo troppe responsabilità al municipio laddove il Comune di Roma è il vero responsabile. Ma, visto come vanno le cose, i dubbi persistono soprattutto perché emerge sempre una certa incapacità di programmazione e pesanti limiti intellettuali anche davanti alla più banale delle evidenze. Chi pensa che la crisi rappresenti un freno alla speculazione e al peggioramento qualitativo della Capitale si sbaglia.