Il bilancio della “Volkswagen” ha chiuso il 2011 con utili pari a 15,799 miliardi, esattamente il doppio rispetto al
Un operaio metalmeccanico della fabbrica di Wolfsburg ha un salario reale medio che si aggira intorno ai tremila euro, più del doppio di un suo collega italiano di Mirafiori e può aumentare se fa degli straordinari. Il sindacato metalmeccanico, la “IG-Metall”, l’equivalente della nostra “Fiom” in quanto associazione con più iscritti, non solo non è discriminato dall’azienda ma siede nel consiglio di sorveglianza ed ha voce in capitolo sulle politiche e strategie aziendali. In Italia, l’iscritto alla “Fiom” può avere problemi qualora organizzi assemblee della rappresentanza sindacale interna per discutere la riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il consiglio di sorveglianza o di amministrazione lo può vedere dai depliant pubblicitari che ritraggono le poltrone degli uffici direzionali.
L’industria automobilistica tedesca delocalizza parti della produzione, in pieno accordo con il sindacato, senza tagliare alcun posto di lavoro. Il conflitto fra lavoratori e datori di lavoro è praticamente assente, così come le ore di sciopero registrate negli ultimi anni. Il modello del “capitalismo renano” non solo ha partorito un tipo di società per azioni (il cosiddetto “ modello duale”, perché incentrato su un consiglio di sorveglianza che approva il bilancio e un’assemblea degli azionisti), poi copiato senza alcun risultato, dal punto di vista della cogestione, dalla legislazione italiana nel 2004, che risulta socialmente efficiente ma ha previsto come indispensabile una equa ripartizione del valore derivante dall’aumento della produttività per addetto fra impresa (capitale) e lavoro, attraverso aumenti salari superiori all’inflazione. Non solo, ma parte degli utili dell’impresa sono investiti, in percentuali impensabili nel nostro Paese, in ricerca e sviluppo che, in settori strategici quali l’autotrazione, risultano indispensabili per battere la concorrenza e rimanere competitivi.
Nel capitalismo renano, il realismo aziendale e l’assenza di steccati ideologici (tipici della destra confindustriale e berlusconiana), consentono di giudicare l’azione del sindacato da ciò che richiede, stemperando in anticipo le contrapposizioni e non rinunciando mai al metodo della concertazione. In Italia, sia il Governo, sia la principale azienda privata, cioè