Regione Lazio. Il ballo della Macarena unisce la Pisana. Fiorito la pietra dello scandalo

ROMA – E’ probabile che in casa Polverini siano già pronte le bottiglie di champagne, anzi di  “romanella”, visti i tempi di austerity,  per festeggiare il provvedimento passato all’unanimità.

Eh, già… Chi l’avrebbe detto che i tagli passassero  senza batter ciglio.  69 voti su 69 votanti. Che altro voleva di più Renata Polverini. La presidente ha voluto ringraziare maggioranza e opposizione, la stessa che ha presentato anche la mozione di sfiducia che verrà discussa tra 15 giorni e che continua a gridare allo scandalo. Ma allora che senso ha votare un provvedimento, tra l’altro scaturito da una situazione vergognosa, per poi presentare una mozione di sfiducia? Per ora la mossa è davvero difficile da comprendere.
Insomma è come se la Polverini avesse intonato nell’aula del Consiglio la “macarena” e tutti i consiglieri avessero danzato il ballo di gruppo all’unisono, senza sbagliare un passo. Tutti allineati con lo stesso problema, che però non riguarda tutti, ma solo la maggioranza di centro destra.

Intanto il Pdl è troppo occupato a lanciare proclami di soddisfazione per la nuova eletta a capogruppo del Pdl alla Pisana: l’appena 26enne Chiara Colosimo, che succede a Battistoni, la cui testa è stata servita in un piatto d’argento per placare gli animi irrequieti. La “fortunata” dice di essere contenta di partecipare a questo vento di rinnovamento. Di quale, non è dato a sapersi. Tuttavia, il partito inserendo un volto nuovo e soprattutto giovane, pensa di ripulire la sua immagine macchiata dalle spese folli di Fiorito.

Ed è proprio Franco Fiorito a fare ancora la sua comparsa sulla scena nel tentativo di difendere l’indifendibile. “«Io pietra dello scandalo?”, ha detto durante un’intervista a Tgcome24. “Pensavo che le pietre dello scandalo fossero altre. Io sono il responsabile di un mancato controllo e di una gestione molto ampia del patrimonio. Non credo di essere la pietra dello scandalo ma un capro espiatorio. È giusto che ci sia indignazione ma dal punto di vista dei numeri c’è una grande confusione. Il problema è la maglia legislativa in cui ci siamo introdotti”.

E poi attacca lo stesso sistema di cui lui ha abbondantemente approfittato. “Questo sistema, questa organizzazione della distribuzione dei fondi ha fatto il suo tempo e va cambiata per essere più coerenti con la società odierna che chiede una riduzione dei costi, però non è attribuibile a me questo meccanismo, io l’ho trovato così e ho rispettato le leggi. Parlare di ladrocinio è troppo. Mi vengono attribuite frasi, anche sulla Polverini, che non so da dove siano state tratte. Io non so se la Polverini avesse letto o meno quella famigerata lettera, era tra i destinatari, ma poi non ne abbiamo più parlato. Di certo non sono andato in Procura a denunciare un sistema o addirittura a denunciare la Presidente. Non ho fatto nomi, ma ho portato la documentazione dei 17 consiglieri del gruppo. Non si tratta di dossier contro qualcuno”.

E secondo Fiorito la documentazione consegna ai magistrati è improntata alla legalità. “Quando si analizzerà quell’attività contabile si scoprirà che gran parte delle cose che si stanno dicendo sono inesistenti. Accusatemi di quello che ho fatto, se c’è una cosa di cui posso essere colpevole è di aver gestito con leggerezza una grande quantità di denaro ma nessuno può dire che ho utilizzato in maniera impropria quel denaro”. Saranno comunque i magistrati a giudicare queste folli spese di cui ora nessuno vuole sapere più nulla.

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