Monti. Sul mercato del lavoro, tanti annunci, poca sostanza e un imbroglio

Abbiamo visto  sui quotidiani le proposte della lista Monti sul mercato del lavoro: tanti annunci ma poca sostanza.

Si tratta delle vecchie ricette di Ichino riverniciate per l’occasione. Si ripropone il contratto unico a tempo indeterminato già bocciato a suo tempo da sindacati e Confindustria: vorremmo sapere cosa ne pensa Alberto Bombassei, oggi compagno di partito di Pietro Ichino.

Promettere ai giovani un contratto a tempo indeterminato con una clausola, non chiarita, di licenziabilità in ogni momento anche per motivi economici, è semplicemente un imbroglio. Noi riteniamo invece che, dopo un periodo di prova con una buona flessibilità (ad esempio utilizzando in modo prevalente il contratto di apprendistato) le persone debbano essere stabilizzate attraverso uno sconto strutturale sul costo del lavoro alle imprese o con un credito di imposta. In questo modo i giovani potranno godere degli stessi diritti delle vecchie generazioni, altrimenti la promessa di Monti di superare il cosiddetto apartheid di cui soffrirebbero i giovani, verrebbe smentita addirittura dal consolidamento di due mercati del lavoro separati, infatti le nuove regole varrebbero soltanto per i nuovi assunti. Una grande contraddizione. Infine, come fa Ichino a sostenere che l’articolo 18 riformulato, grazie all’azione del PD rispetto alla prima versione del ministro Fornero, sia condivisibile se poi propone che si possa licenziare anche per motivi economici con un semplice risarcimento? Forse e’ giunto il momento che la lista Monti si chiarisca le idee sulle proposte che riguardano il mercato del lavoro. Capiamo che la proposta appena formulata sia stata depotenziata con l’idea, alquanto peregrina, della sperimentazione regionale. Si vogliono nuovamente creare le gabbie salariali oppure avere venti mercati del lavoro differenziati? Un grande pasticcio, che si completa con un’affermazione per noi preoccupante: che si voglia cancellare lo Statuto dei lavoratori. Noi siamo nettamente contrari perche’ riteniamo che il mondo del lavoro abbia già pagato prezzi alti e adesso si tratta di indirizzare la nostra attenzione verso chi non ha mai pagato e ci ha condotti in questa situazione: mercati finanziari e transazioni speculative.

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